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Pg Fazio: crollo ponte ha mostrato inefficienza controlli e vulnerabilità di Genova

Genova, inaugurazione anno giudiziario (foto di repertorio 2018)

“Il tragico crollo del Ponte Morandi ha assunto, per noi genovesi, un significato anche simbolico: ha disvelato, in modo clamoroso, la fragilità della nostra modernità, la vulnerabilità della città, l’inefficienza dei sistemi di gestione e controllo, pubblici e privati”.

Lo ha dichiarato oggi, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, la procuratrice generale della Repubblica Valeria Fazio (massimo organo inquirente della Liguria) durante la relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Genova.

“Un’indagine di tale portata ha aggiunto Fazio – ha bisogno di risorse. Il Ministero della Giustizia ha provveduto con misure diverse a dotare la Procura e il Tribunale di Genova di ulteriore personale. Il Comune di Genova ha preannunciato che potrà fornire agli impiegati temporaneamente trasferiti degli aiuti concreti. Sono tutti importanti segnali di attenzione, che la magistratura ligure ha molto apprezzato”.

In riferimento all’inchiesta sulle responsabilità del crollo (attualmente gli indagati sono 21 tra cui vertici e dirigenti di Autostrade per l’Italia e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) la presidente della Corte d’Appello Maria Teresa Bonavia ha aggiunto: “L’impegno della Procura è straordinariamente gravoso, al di là dell’immaginazione”.

 

Ruba nelle auto, pregiudicata 54enne genovese arrestata di nuovo

Furti nelle auto in centro storico, denunciata una coppia
Furto in auto (foto di repertorio)
Ci risiamo. Il giorno prima era stata arrestata per lo stesso reato dai carabinieri. Uscita dal Tribunale è tornata subito a rubare.
Ieri pomeriggio, i poliziotti delle volanti dell’U.P.G. hanno arrestato di nuovo per furto aggravato una genovese di 54 anni pregiudicata.

Ruba al Porto Antico, ladra genovese arrestata dai carabinieri. Pregiudicata 54enne

La donna è stata segnalata al 112 da un cittadino che l’aveva vista frugare all’interno di un’auto parcheggiata in via Rubattino, per poi rifugiarsi dentro un edificio abbandonato ubicato nelle vicinanze.

Gli agenti l’hanno trovata poco dopo con ancora in mano uno zaino, appena rubato dalla vettura.

Dopo gli accertamenti, i poliziotti hanno scoperto che la 54enne pregiudicata era stata arrestata dai carabinieri il giorno prima e al mattino era stata appena giudicata per direttissima.

Tuttavia, anziché finire in galera era stata lasciata libera, sia pure con l’obbligo di dimora presso la sua abitazione.

 

Luxuria insegna ai bimbi. Prof. liceo D’Oria: no a teoria gender nelle scuole. E’ bufera

L'immagine pubblicata su fb da Vladimir Luxuria

“Teoria Gender”. Il prof. Andrea Del Ponte è uno dei docenti più noti del celebre Liceo classico statale D’Oria a Genova. Insegna greco e latino ed è anche un discreto alpinista, amante della natura e della montagna. Inoltre, è presidente nazionale del “Centrum Latinitatis Europae”.

Mercoledì scorso ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook (che oggi non risulta più visibile al pubblico) con la fotografia dell’ultima puntata del programma Rai3 “Alla lavagna” in cui è immortalata l’ex deputata e paladina transgender Vladimir Luxuria intenta a parlare con degli scolari in classe.

A corredo dell’immagine, il prof. Del Ponte ha condiviso un il link che rimanda a una petizione online per la cancellazione del programma: “No alle ‘lezioni di transessualità’ per bambini coi soldi pubblici: chiudete il programma ‘Alla lavagna”’su Rai3″.

Tuttavia, ha aggiunto: “Firmiamo in massa! Basta con il plagio delle menti dei bambini ad opera dei pervertiti sulla Tv di Stato”.

Oltre alla protesta sul web, il caso era venuto alla luce anche attraverso un articolo del quotidiano Il Giornale al quale Luxuria ha replicato su fb così: “Il Giornale titola in prima pagina che ho fatto una lezione su come diventare trans ai bimbi in Rai. Non hanno visto la trasmissione o sono in malafede menzognera: ho detto che si nasce, non si diventa e ho parlato di bullismo e discriminazione. Il pregiudizio è solo di certi adulti ed è quello che non deve essere insegnato ai piccoli”.

In riferimento al post su fb del prof. Del Ponte, il caso è tornato alla ribalta con un articolo sull’edizione genovese del quotidiano Repubblica.

Luxuria si è definita “amareggiata” dalle sue parole “perché essendo laureata in Lettere speravo che chi ha avuto la possibilità di studiare la letteratura, come è nel caso del professor Del Ponte, ne avesse ricavato un’apertura mentale più ampia”.

Non solo. L’opinione del professore genovese per Luxuria sarebbe addirittura pericolosa: “Sono spaventata perchè penso che questo docente sia un vero pericolo. Non voglio immaginare cosa potrebbe provare un adolescente gay nella sua classe dopo aver letto le sue considerazioni sui social”.

Se Luxuria ha inoltre chiesto che il professore sia cacciato dalla scuola genovese, i vertici del liceo D’Oria sono corsi ai ripari e dopo averle chiesto scusa per quanto sostenuto da Del Ponte hanno invitato la trans più famosa d’Italia presso l’istituto di via Diaz. Un dibattito che si preannuncia divertente e interessante.

 

Trovato con 7 valigie piene di etichette marchi di moda, bengalese denunciato

Trovato con 7 valige piene di etichette marchi di moda, bengalese denunciato

La polizia di Genova oggi ha riferito di avere denunciato un bengalese di 33 anni per ricettazione, commercio e introduzione nello Stato di prodotti con marchi falsi.

Giovedì scorso gli agenti del Commissariato Centro hanno effettuato un servizio di controllo del territorio nel Centro storico, avvalendosi anche di una pattuglia della Polizia Locale.

I poliziotti hanno quindi ispezionato una lavanderia in via di Soziglia, gestita dal giovane straniero.

In un vano dell’esercizio commerciale, adibito a magazzino e a uso esclusivo del gestore, gli agenti hanno scoperto 7 valigie colme di etichette riportanti i segni falsi di molteplici marchi di moda.

Tutto il materiale è stato sequestrato e lo straniero, incensurato, è stato denunciato in stato di libertà.

 

Mercato Genoa, Sanabria l’erede di Piatek

Il Genoa ha piazzato il secondo colpo di mercato di questa sessione invernale di calciomercato, che ha visto il Grifone vendere il diamante polacco Piatek al Milan per 38 milioni di euro.

Dopo il ritorno di Sturaro alla casa madre in attacco a sostituire il polacco arriva l’ex Roma e Sassuolo Sanabria, attualmente in forza al Betis Siviglia.

Venerdi ha segnato l’ultima rete con la maglia andalusa in Coppa del Re per arrivare ieri a Genova ed effettuare le visite mediche con il club ligure. Il paraguaiano arriva in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto fissato tra i 20 e i 25 milioni dal Real Betis.

”Voglio sfondare con il Genoa” le prime parole all’uscita dalle visite mediche.

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Carcassa di cinghiale recuperata in mare, la rabbia dell’Enpa

Un cinghiale in spiaggia (foto di repertorio)

La carcassa di un cinghiale è stato recuperato in mare questa mattina all’ingresso del porto, tra Albissola Marina e Savona, dagli operatori dei servizi nautici Transmare.

La prima ipotesi, da verificare, secondo la Protezione Animali, è che si tratti di un soggetto ferito durante una battuta di caccia e gettatosi in mare per sfuggire all’inseguimento dei cani dei cacciatori, dove forse è annegato.

Secondo i volontari dell’Enpa quella al cinghiale è “forse la forma di caccia più barbara, con molti cacciatori e cani alla ricerca di un cinghiale, che viene poi spinto dai cani verso i cacciatori appostati.

Il cinghiale è un animale tranquillo, che tuttavia non esita a difendersi e spesso squarta i cani inseguitori con le sue robuste zanne.

Ferimento o morte dei cani, e qualche volta anche dei cacciatori, non sono infrequenti. Spesso il cinghiale ferito percorre decine di chilometri nei boschi, prima di essere finito dai cacciatori o sbranato dai cani e, se invece riesce a seminarli, va a rintanarsi e, se le ferite sono gravi, a morire lentamente”.

 

Lavori Ponte Morandi proseguono: lunedì prove di carico pila 8 e 9 | Video

Lavori Ponte Morandi proseguono: lunedì prove di carico pila 8 e 9

Proseguono i lavori nel cantiere allestito per la demolizione del troncone ovest del Ponte Morandi.

“In questa fase – hanno riferito i responsabili della Struttura commissariale governativa per la ricostruzione – è necessario procedere al collaudo della pila 8.

A questo scopo, ieri è stato montato un contrappeso di 400 tonnellate sotto la parte a sbalzo della pila 8 insieme al cosiddetto ‘cravattamento’ della pila (una sorta di fasciatura). Il contrappeso servirà per la sua messa in sicurezza.

Oggi, secondo quanto previsto, il contrappeso sarà messo in trazione tramite i due ‘strand jack’ montati a bordo pila.

Tra domenica e lunedì si procederà alle prove di carico tra la pila 5 e la pila 8 con i carrelli radiocomandati, gli stessi già utilizzati nelle scorse settimane.

Una volta superata la prova di carico, si potrà procedere con la scarifica anche in questo tratto, l’ultimo che deve essere alleggerito.

L’impalcato del troncone Ovest del Ponte Morandi potrà poi essere gradualmente portato a terra, una volta liberato anche da tutte le parti metalliche che saranno tagliate e fatte scendere nei prossimi due-tre giorni.

Il cantiere prosegue anche a levante del vecchio viadotto. Si è iniziato infatti il trasporto delle strutture di sostegno delle pile in prossimità delle stesse nella zona di via Fillak”.

Il Comune di Genova ieri ha informato che via 30 giugno 1960 rimarrà chiusa al transito veicolare e pedonale da oggi fino a mezzanotte di lunedì prossimo o “comunque fino a cessate esigenze”. La disposizione si è resa necessaria al fine di eseguire delle prove di carico tra la pila 5 e la pila 8 del viadotto autostradale.

Il Nano Morgante | Il Confine Invisibile

Il Nano Morgante | Il Confine Invisibile

Qualunque idea di “confine”, di delimitazione di una proprietà, è per natura priva di senso.

A maggior ragione, quando la si compone materialmente, per esempio con l’elevazione di un solido muro, non si può evitare di chiederci il senso vero di tale sua esistenza. Ed anche della nostra, con riferimento ad una così ristretta identificazione di funzione.

Il più delle volte, comporre una demarcazione, una linea separativa tra  luoghi attigui e continui (anche di pensiero), imprimere tra loro una soluzione di continuità,  è un’idea sconsiderata.

Similmente, un discrimine tra due qualsivoglia, anche opposte, espressioni e condizioni della stessa natura  innesta una dualità, conflittuale in quanto tale.

Ben alla larga da immanenti “tecnolatrie”, consideriamo  semplicemente  le attese insite nei comportamenti  socialmente prevedibili, nelle consuetudini, nella manifestazione di valori etici.

Essi rassicurano per le loro modalità, connotando i luoghi in cui prendono forma. Per converso, non rassicurano quando mutano d’emblee  il percorso intrapreso e pregiudicano sensibilmente   tali attese.

Ecco perché, ad esempio, ci e-straniamo, dopo aver appellato “normale” il comportamento  di un individuo, quando nello stesso si palesa, di lì a poco, un diverso contraddittorio intento, cui porre immediati rimedio e riparo.

Sortisce assenso, per altro verso, la prima facie, il luogo comune riferibile a ciò che appare a prima vista, in specie quando vi si trova conferma.

L’attribuzione stereotipata di “fiducia” verso un preciso modello umano è un concetto con cui, prima o poi, potremmo fare i conti.  Per questo non è certamente opportuno accantonare il concetto come desueto, né disporre arginature.

Se prima, nell’immaginario collettivo, il soggetto da tenere fuori dall’uscio era (seppur sempre con margine d’errore) visivamente identificabile, oggi tale identikit  viene sensibilmente a ridefinirsi. L’uno vale potenzialmente  l’altro, entrambi  in egual misura ritenuti correi e motivo di una ragionevole “tattica difensiva”.

In conclusione, è in questa alternanza  vittima-carnefice, carceriere-carcerato, buono-cattivo, che situiamo il confine, invisibile ed aleatorio, sul quale, tra dentro e fuori, transitiamo.

Massimiliano Barbin Bertorelli

No al razzismo: dal senatore nero di Salvini al corazziere nero di Mattarella

Il primo senatore nero della Repubblica e il primo corazziere nero del Quirinale

No al razzismo, sì alla legalità. Dal primo senatore nero della Repubblica (il leghista e fedelissimo di Salvini, Toni Iwobi) al primo corazziere nero del Quirinale (un giovane carabiniere di origine brasiliana).

L’altro ieri, durante una delle commemorazioni in vista della Giornata della Memoria che si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio per ricordare la Shoah ebraica, nella residenza ufficiale del Presidente della Repubblica è stato schierato il corazziere di pelle nera, che ha accolto le varie autorità.

Si tratta di un 29enne adottato da una famiglia siciliana, che grazie all’Arma e ai suoi nuovi genitori è stato formato ed educato a rispettare le nostre regole, come tanti giovani italiani seri e perbene. Ha rigato dritto, ha studiato, si è impegnato e ha partecipato ai concorsi per diventare corazziere, come chiunque altro.

Oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra le altre autorità presenti all’evento c’era anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Apriti cielo. Molti quotidiani nazionali ci hanno fatto i titoloni.

Da “Salvini accolto dal corazziere nero al Quirinale” a “Quirinale, Salvini accolto da un corazziere di pelle nera” a “Matteo Salvini al Quirinale accolto dal corazziere nero: gira una strana voce al Colle” fino addirittura a “Salvini e il corazziere nero: che faccia avrà fatto quando se l’è visto davanti?” e “L’intuizione del corazziere nero. L’accoglienza di Mattarella a Salvini è un magico colpo di genio ‘civile’ di chi custodisce il naturale e reattivo sentimento democratico unito al necessario sarcasmo antifascista”.

Uno dei pochi che ha bacchettato i colleghi e i vari buonisti è stato il sempreverde Vittorio Feltri: “Veri razzisti sono quelli che usano il corazziere nero per fare ironia su Salvini. Se un corazziere italiano è nero non importa niente a nessuno, dov’è il problema? In realtà, nel nostro Paese c’è un razzismo ribaltato che diventa quasi paradossale. Il ministro dell’Interno vuole solo combattere l’immigrazione selvaggia, molti italiani lo seguono e lo apprezzano”.

 

Genova, senatore nero Toni Iwobi (Lega) con viceministro Rixi e sindaco Bucci

 

 

Zona rossa, versati da Aspi 115 milioni: effettuati da Bucci primi pagamenti immobili

Ponte Morandi a Genova

Sono stati effettuati nel pomeriggio di ieri i primi 130 mandati di pagamento per l’acquisto degli immobili della zona rossa, dopo l’arrivo effettivo dei 115 milioni di euro versati da Autostrade Spa nella contabilità speciale del Commissario Bucci.

Lo hanno riferito i responsabili della Struttura commissariale di Governo per la ricostruzione del viadotto autostradale sul Polcevera.

“Gli uffici si sono immediatamente attivati per procedere con i primi pagamenti per un importo di circa 25 milioni di euro. Il lavoro degli uffici proseguirà a ritmo serrato da lunedì (primo giorno utile per la contabilità) per garantire ai cittadini e alle aziende coinvolte che il saldo avvenga nei tempi più rapidi possibili”.

Contestualmente, i responsabili della Struttura commissariale hanno comunicato che “per chi dovesse procedere con la consegna di chiavi o documenti relativi agli immobili, gli uffici al terzo piano del Matitone (via di Francia, 3) sono a disposizione dal lunedì al giovedì con orario 9 – 13 e 14.30 – 17.30 e il venerdì dalle 9 alle 11. E’ possibile anche prendere un appuntamento, concordando l’orario con la Segreteria (tel. 010 557 71 07)”.