Operazione condotta per un problema di proprietà, non di autenticità dell’opera
In merito all’operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro del quadro di Rubens Cristo risorto appare alla madre nelle Sale dell’Appartamento del Doge dove è in corso la mostra “Rubens a Genova”, si esprime la direttrice di Palazzo Ducale Serena Bertolucci.
«Piena e assoluta collaborazione tra Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale». Dichiara Serena Bertolucci ed aggiunge: «Un’operazione condotta per un problema riguardante la proprietà dell’opera e non la sua autenticità. Il dipinto era posizionato al di fuori del percorso principale della mostra che rimane quindi visitabile senza perdere il proprio valore di testimonianza artistica di un periodo storico eccezionale per la città di Genova».
«L’attribuzione di un’opera di Rubens – sottolinea Anna Orlando, curatrice della mostra insieme a Nils Büttner – passa attraverso il vaglio degli studiosi dell’istituto di riferimento che è il Rubenianum di Anversa, la massima autorità scientifica internazionale per lo studio delle opere di Rubens. Ai curatori, uno dei quali – Büttner – è proprio il presidente del Rubenianum, il dipinto è stato sottoposto soltanto in anni recenti, a distanza di almeno 8-10 anni dalla sua vendita. Un lavoro collegiale degli studiosi di Rubens ritiene che l’opera sia eseguita su disegni di Rubens in parte dalla bottega e in parte dal Maestro, come spiega esaustivamente la scheda di catalogo, a firma di Fiona Healy».
Gli studiosi dell’editorial Board del “Corpus Rubenianum”, ossia la serie di volumi che scheda e pubblica tutte le opere di Rubens – tra i quali Büttner – hanno potuto visionare l’opera durante il restauro presso l’I.R.P.A., Istitut royal du Patrimoine artistique, istituzione belga senza scopo di lucro. Anna Orlando, in qualità di co-curatrice della mostra di Genova è stata invitata a visionare il dipinto e a partecipare alla giornata di studio che si è svolta in quella sede l’11 agosto 2022. Diversi tra gli studiosi di quella giornata fanno parte del comitato scientifico onorario della mostra. In quell’occasione è stato sottolineato l’interesse scientifico per il dipinto che non era mai stato esposto al pubblico in precedenza. In quella occasione si era anche deciso di esporlo prima di ultimare il restauro condividendo l’ipotesi che debba trattarsi di opera di Rubens e della sua bottega (ossia solo una parte considerata autografa cioè di mano di Rubens).
La Fondazione Palazzo Ducale in quanto sede espositiva della mostra e ente organizzatore aveva già provveduto a inoltrare la richiesta di prestito alla proprietà, secondo le procedure necessarie per tutti i prestiti.
«A questo proposito è importante sottolineare – conclude la direttrice Serena Bertolucci – quanto Palazzo Ducale sia attento, nell’organizzazione delle proprie iniziative culturali, al rispetto delle normative e delle regole vigenti. E non potrebbe essere altrimenti, considerato il ruolo che la Fondazione svolge non soltanto a livello cittadino».