Da oggi a sabato 15 settembre il loggiato di Palazzo Tursi ospita la mostra “OssidAzioni – 65 Anni di acciaio italiano”, ideata e curata da Chiara Mastrolilli de Angelis, nella quale l’arte e l’acciaio celebrano i 65 anni della prima colata dello stabilimento Ilva di Cornigliano attraverso venti foto di Fernanda Bareggi e altrettante lastre d’acciaio dell’artista e direttore artistico dell’esposizione Graziano Cecchini.
Gli allestimenti, così come avvenuto nel 2017 per la mostra “Acciaio”, sono stati interamente sviluppati e creati all’interno dell’officina di Ilva di Cornigliano.
L’esposizione è stata inaugurata oggi alla presenza del sindaco Marco Bucci e del presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana.
Le foto, stampate direttamente sulle lastre di acciaio uscite dalle officine Ilva, sono la testimonianza dell’industria 4.0: particolari metallici, strumenti di lavoro, il fuoco, le scintille, il calore evocato dalle immagini e poi i capannoni e i mezzi navali che si ergono sotto cieli azzurri movimentati da cirri di nuvole: “La mostra vuole essere un tributo agli uomini che fecero l’Italia del dopoguerra e a quelli che si ostinano a combattere per un’industria importante ed essenziale per un Paese come il nostro”.
“La storia moderna di Genova – ha aggiunto Bucci – è strettamente legata alla siderurgia. Agli inizi del Novecento, la nostra città, attraverso le sue fabbriche, era in grado di produrre la metà del fabbisogno italiano di acciaio, una produzione legata sempre di più anche alla nascita dell’industria militare, navale e ferroviaria.
Genova diventò così la capitale dell’acciaio italiano e la fabbrica di Cornigliano è stata uno dei motori industriali che ha contribuito al boom economico degli anni Sessanta. La professionalità e lo spirito d’innovazione sono sempre stati gli assi portanti di ogni fase della produzione ed hanno consentito alla fabbrica genovese di essere stata e di continuare ad essere uno dei poli principali della siderurgia italiana.
In epoca recente, il nostro stabilimento è stato ancora una volta un esempio unico in Italia anche nel raggiungimento di un equilibrio tra esigenze ambientali e preoccupazioni occupazionali. Una profonda riconversione gli ha consentito di diventare un polo di eccellenza per i prodotti rivestiti, uno stabilimento moderno, competitivo, adeguato alle sempre nuove richieste del mercato, e anche in grado di raccogliere la sfida dell’Industria 4.0.
Quella della fabbrica dell’acciaio di Cornigliano è una vicenda di grande interesse che merita di essere approfondita e raccontata e questa esposizione costituisce una felice opportunità per conoscere gli ultimi decenni di trasformazione e riconversione al quartiere e alla città di uno stabilimento che ha scritto pagine importanti nella storia di Genova e continuerà a scriverne altre ugualmente rilevanti.
Continueremo a puntare sullo sviluppo futuro dell’impianto industriale di Cornigliano, non soltanto per la sua rilevanza, ma anche in virtù del forte ed imprescindibile legame che storicamente lo unisce alla tradizione siderurgica genovese e a tutta la città”.