La perfezione, si sa, non è una dote che appartiene all’universo umano. Eppure Dafne Bettini nel corso degli ultimi dodici mesi è andata davvero ad un passo dal completare una stagione impeccabile.
Tre scudetti e un secondo posto con le giovanili del Bogliasco Bene, tre premi come miglior giocatrice dei vari tornei disputati tra club e nazionale e per finire il titolo di vicecampionessa del mondo conquistato domenica sera con l’Italia Under 18, al cospetto di compagne ed avversarie di tre anni più grandi. Ottenere di meglio era francamente quasi un’impresa impossibile anche per l’astro nascente del florido vivaio femminile biancazzurro: “I miei obiettivi ad inizio stagione erano alti e la speranza di ottenere qualcosa di buono era tanta – ammette la giovane pallanuotista – ma difficilmente mi sarei aspettata di raggiungere tutti questi risultati nel giro di così breve tempo. E’ ovviamente una sensazione bellissima che però, dopo qualche giorno di riposo, proverò a lasciarmi alle spalle per cominciare al meglio la nuova annata agonistica ed affrontare gli impegni di studio che mi attendono tra un paio di settimane”.
A soli 15 anni Dafne può già vantare un curriculum sportivo da fare impallidire molte colleghe ben più esperte. Ma il difficile per lei arriva proprio adesso. Nell’immediato futuro ad attenderla c’è infatti la prima squadra di Mario Sinatra, pronto a darle lo spazio che merita per farla crescere ulteriormente anche nel palcoscenico della Serie A1: “Nei miei progetti conto di continuare a studiare e ho ben in testa ciò che spero sia il mio percorso post-scolastico. Però voglio anche continuare a lavorare sodo in vasca per garantirmi una bella carriera agonistica. L’impegno e la voglia di fare bene non mi sono mai mancate e cercherò di non farle mai venire meno. Ho appena terminato una stagione lunga e stancante eppure non vedo l’ora di rituffarmi in piscina con le mie compagne”.
Se gestire simili traguardi può essere molto difficile per un adulto figuriamoci cosa può significare per un’adolescente già alle prese con le tappe dell’età più difficile. Ad affiancarla e ad impedirle di fare dannosi voli pindarici ci penserano come sempre la saggezza e l’equilibrio di papà Daniele e mamma Deborah, oltre all’affetto della sorellina Paola e dei suoi cmpagni di scuola: “Ho una famiglia fantastica – prosegue Dafne – che mi dà sempre consigli utili e sa come starmi vicino. Anche adesso che papà sarà lontano sono sicuro che saprà come essere presente e consigliarmi per il meglio. E poi ci sono gli amici e i compagni di classe. Sono sempre tutti molto carini e cortesi con me. Non ho mai ricevuto segnali di invidia da parte di nessuno e anzi spesso, quando sanno che ho appena giocato una gara, mi chiedono come sono andata e nel caso mi riempiono di complimenti”.
Solare, coinvolgente, determinata, educata: Dafne sa come farsi voler bene, in vasca ma anche fuori. Perché se la perfezione non esiste, provare a raggiungerla non è affatto un’utopia.