La pallanuoto non parte. Rinviati i campionati di serie A maschile e femminile.
Era nell’aria, ma la Federazione ha dimostrato una volta di più, se ce ne era bisogno, la propria inadeguatezza a gestire un ambiente importante.
Un campionato già nato male, con tante società che volevano ed auspicavano una riforma per il contenimento delle spese, viste le difficoltà, con società di assoluto valore che a causa anche del Covid-1 hanno dovuto alzare bandiera bianca, su tutte la Sport Management di Busto Arsizio, una delle poche squadre che in questi ultimi anni hanno tentato invano di contrastare la corazzata Pro Recco.
Quindi, positivi nelle ultime ore giocatori di Posilipo, Brescia e Palermo, con a rischio altri elementi che sono stati sottoposti a tampone per verificare il loro stato di salute.
Una scelta obbligata, anche se tardiva. La pallanuoto non è il calcio, ci vuole tempo per preparare trasferte, per gestire La Rosa dei giocatori.
Quindi, non si è giocato oggi sabato 3 ottobre, non si giocherà domani e neppure sabato prossimo 10 ottobre.
Tutti disciplinatamente in attesa, nei prossimi giorni, delle decisioni della Federnuoto.
Su pressione – per quanto possono essere tenute in considerazione – di tante società, ora si sta pensando di cambiare, stravolgere completamente l’assetto del campionato di serie A, con lo scopo di contenere ulteriormente il rischio di contagio.
Come? Dividendo le squadre partecipanti in tanti piccoli gironi, contenendo cosi oltre al Covid-19 anche le esorbitanti spese di trasferta.
Significative le parole di Maurizio Maricone, presidente della Rari Nantes Savona, rilasciate all’autorevole sito specializzato “waterpoloitaly.com“: “Visti gli ultimi sviluppi diventa ancora più importante ridurre il più possibile gli spostamenti delle squadre – ha detto Maricone – ed io ho da sempre appoggiato l’ipotesi di un campionato diviso in due o tre gironi, in modo tale che i team effettuino trasferte brevi abbassando la soglia di rischio contagio. Ora con le altre società ci confronteremo con il presidente Barelli e il Governo per comprendere i margini di manovra e cosa dovremo fare, non ultime le misure precauzionali da prendere, inclusi dei sistemi di test sierologici frequenti e tamponi periodici”.
Insomma, una idea da condividere sicuramente.
Ma la Federazione, da tempo “feudo” dei soliti noti, ha agito ancora una volta intempestivamente.
E su certe cose – Covid 19 in testa – non si scherza proprio…
Ed in campo sportivo, ne va della sopravvivenza di una disciplina storica.
Franco Ricciardi