RN Imperia – US Luca Locatelli Genova 8-6 (3-1, 0-2, 2-3, 3-0)
RN Imperia: Sowe, Angelica Amoretti, Martini, Sara Amoretti 2, Stieber, Mirabella 2, Anna Amoretti 1, Comba 1, Ferraris, Cappello, Iazzetta, Sattin 2, Giai.
All.: Enrico Gerbò.
Locatelli Genova: Avenoso, Bianco 1, Donato 2 (1 rig.), Bissocoli, Ravenna 2 (1 rig.), Grasso, Rossi 1 (1 rig.), Nucifora, Drago, De Laurentiis, Medicina, Polidori, Bianchi.
All.: Stefano Carbone.
Arbitro: Capobianco di Torino
Commento del tecnico della Locatelli Genova, Stefano Carbone: “Oggi non cè da raccontare una partita di pallanuoto, solo da commentare una prevedibile aggressione fisica durata 4 tempi, avvenuta sotto gli occhi e con la complicità (voglio pensare involontaria) del direttore di gara,aggressione alla quale le mie non sono state capaci di controbattere adeguatamente. Probabilmente colpa mia che mi concentro esclusivamente nell’ insegnamento del gioco, mentre per la seconda volta in due settimane vedo e sento colleghi predicare ben altro. Bene, cercheremo di essere pronte anche su quel piano, visto che per una gran parte degli arbitri è preferibile premiare chi trattiene l’avversario e lo pesta che chi cerca di nuotare e fare una pallanuoto di velocità e divertente. Dico solo che ci sono stati designati tre arbitri di A1 ed abbiamo fatto 7 punti, mentre nelle successive 4 gare, dirette da arbitri di livello inferiore o nettamente inferiore, non abbiamo raccolto nulla. Dovere affrontare una partita nella quale le giocatrici più in forma sono costrette a turno a ricorrere all’infermeria è ingiustamente penalizzante, falsa le partite e falsa il campionato tanto quanto la pagliacciata della riapertura dei tesseramenti.Anche perchè gli interventi che hanno messo fuori causa le nostre giocatrici erano palesemente al di fuori dell’acqua e ben visibili da qualsiasi posizione del campo e del bordovasca.
La partita dopotutto ha molti punti in comune con la gara di andata, la differenza è che lì c’era un arbitro internazionale, Alessia Ferrari, che ha preso il comando della situazione, ha impedito che la gara degenerasse e che prevalesse il gioco pesante. Domenica invece il gioco da pesante è diventato violento, con l’assenso tacito e, speriamo, involontario di Capobianco. Aggiungo che il medico, e non è la prima volta che succede, era senza la minima attrezzatura ed ha ritardato i soccorsi, mantenendo fuori dalla partita alcune nostre giocatrici chiave, e che dalla giuria i 30″ magicamente continuavano a partire dopo l’assegnazione di falli a nostro favore, prima che li battessimo, farlo notare è costato un cartellino rosso. Come poi una squadra che la mette sul nuoto, sull’agilità, possa subire oltre il quadruplo di espulsioni contro resta un mistero. Cercheremo di prepararci ad affrontare anche questo, spero solo che il lavoro che facciamo non subisca ulteriori mancanze di rispetto da parte dei direttori di gara, o da chi li designa.”