Paolo Mieli ha presentato uno spettacolo teatrale sull’evoluzione storica del comunismo al Festival della Parola di Chiavari. Il giornalista ha spiegato la parabola del comunismo in maniera lucida, onesta, smontando molti luoghi comuni e falsi storici, a cominciare dai filmati della Rivoluzione d’ottobre 1917, girati dal grande regista Sergei Eisenstein nel 1923.
Mostrando il quadro intitolato “I Funerali di Togliatti ” che il pittore Renato Guttuso dipinse nel 1972 , Mieli ha enumerato i volti dei presenti e soprattutto ha sottolineato le assenze evidenziando gli allontanamenti, forse comprensibili, altre volte evidenti, come quelli di Lev Trotsky, Nikita Krusciov, Boris Pasternak, Aleksandr Solgenitsin, Fidel castro, Che Guevara e la più clamorosa Mao Tse Tung. Però si possono vedere nella rappresentazione i volti di Jean Paul Sartre e Angela Davis.
La rassegna degli eventi legati al comunismo, spiega Mieli, passa anche attraverso i duri e violenti contrasti fra compagni di partito che ebbero come palcoscenico la guerra civile spagnola, le purghe staliniane, le vicende dell’Ungheria e della “Primavera di Praga” che hanno creato molte riflessioni.
Il vasto pubblico, tra cui molti appassionati di storia, hanno seguito l’esposizione del noto giornalista e scrittore che ha reso il passato quasi attuale, grazie alle sue capacità narrative e le immagini che si sono susseguite sullo schermo.
Prima dello spettacolo Paolo Mieli ha concesso un’intervista alla stampa locale. Alla domanda cos’è oggi l’Agorà ha risposto «La piazza telematica è molto vasta ed è più facile raccontare gli eventi del passato per esempio della storia del comunismo – argomento del suo spettacolo – è rimasto il peggio, cioè la violenza, i conflitti, i tradimenti.
Oggi i partiti anti-sistema hanno iniziato la loro avventura.» Mieli sarebbe contento se riuscissero a mantenere il 7/8% di quello che hanno promesso. Prevede che «All’inizio del loro mandato avranno contro quasi tutta la stampa, poi le acque si calmeranno. Se non faranno errori clamorosi, e Salvini e Di Maio non litigheranno, questo governo durerà, altrimenti le opposizioni, con Berlusconi in testa, se li mangeranno vivi.» Antonio Bovetti