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Paolo Virzì incanta il pubblico del Kustendorf insieme a Micaela Ramazzotti

Paolo Virzì incanta il pubblico del Kustendorf

Paolo Virzì (classe 1964) ha raggiunto il Kustendorf in data 13 gennaio accompagnato dalla bellissima moglie, l’affermata attrice Micaela Ramazzotti ed i due figli da lei avuti ed è reciproco amore a prima vista con gli ospiti del festival.

Da subito racconta d’aver incontrato Emir all’ultima mostra del cinema di Venezia e d’aver prontamente ricevuto l’invito a partecipare all’attuale edizione del festival in qualità di membro principale della Giuria che ha il compito di valutare gli short-movies in concorso. Sentiti i suoi celeberrimi colleghi, Matteo GarronePaolo Sorrentino, precedentemente ivi ospiti, “innamorati” del Kustendorf, non ha potuto rifiutare.

Lo osserviamo muoversi per il Kustendorf insieme alla famiglia, contraddistinto da un sorriso smagliante che incanta tutti. I locali mormorano tra loro su come sia simpatico e cordiale questo virtuoso filmmaker italiano e si informano sui ruoli cinematografici interpretati dalla talentuosa moglie che certamente non passa inosservata, anche lei parte integrante del festival, in quanto “madrina” dell’attuale edizione.

L’attrice Micaela Ramazzotti, moglie del regista Paolo Virzì

Ieri presso lo Stanley Kubrick Theatre è stato proiettato il film “Il Capitale Umano”, David di Donatello 2014, pellicola che tutti ricorderete per il clamore che ha suscitato all’epoca, in quanto tagliente analisi di una certa parte della società italiana odierna. Alla visione del film è seguito nella sala gremita di spettatori un intenso workshop con Paolo Virzì che ha entusiasmato tutti i presenti.

Paolo ha ricordato che il film trae ispirazione da un romanzo americano, ambientato nel Connecticut durante un rigido inverno. Ed in effetti, a livello tecnico, la pellicola di Virzì, ambientata nella nostrana Lombardia, riproduce a tratti, sfumature cupe per lasciare parimenti il posto ad atmosfere più luminose, come nello stile “melodrammatico” tipicamente italiano. Anche il finale nella versione del romanzo americano è più duro da sopportare, mentre nella resa filmica di Virzì, pur non essendo propriamente allegro, lascia spazio alla speranza.

Virzì si è attardato in un interessante riflessione sulla nostra società:“E’ un film sulla società attuale, sul sistema in cui viviamo. Parliamo differenti lingue qui, ma viviamo tutti nella terra del Capitalismo”. Ha fatto poi riferimento al suo essere cresciuto per parte della sua vita nel quartiere popolare “Le Sorgenti”di Livorno ed a come in Italia sia presente la “Lotta di Classe”, termine che e’ stato un pò difficile tradurre in serbo sul momento, sebbene ora apprendiamo che si dica “klasna borba”, ma il senso del suo accattivante discorso è certamente arrivato al pubblico presente e non è passato inosservato.

Ha poi parlato del suo divertirsi nel disegnare vignette e caricature e dello stile filmico maggiormente in auge in Italia, la commedia per l’appunto, che consente di affrontare temi molto seri smorzando i toni con il carattere “divertente” che è tipico di noi italiani, sottolineando, a proposito de “Il capitale Umano”, la differenza che ancora sussiste tra nord e sud Italia, laddòve il nord incarnato soprattutto nella Lombardia, assurge a mood cupo, contrariamente all’accogliente sud.

Invero noi tutti i presenti lo avremmo ascoltato all’infinito e lui stesso, che ha nel cuore una calda scintilla divina, avrebbe proseguito senza sosta, ma l’incontro ha trovato una sua chiusa.

Ricordiamo che è attualmente visibile nelle sale italiane il film “Tolo Tolo” di Checco Zalone, il cui soggetto e sceneggiatura portano la firma anche di Paolo Virzì.

Siamo certi che la magica atmosfera del Kustendorf si rivelerà foriera di incisiva ispirazione per la mente dell’eclettico Virzì, di cui ci godiamo la compagnia fino al termine del festival.

Romina De Simone