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Parco di Portofino contro i bikers: stop alle bici sui sentieri. Proteste

Bikers nella zona di Portofino con la splendida vista del Tigullio (foto di repertorio fb)

Sentieri del monte di Portofino vietati alle biciclette e 50 bambini restano senza campo di allenamento. È l’effetto del divieto di circolazione delle biciclette nel Parco di Portofino firmato dal direttore Federico Marenco a seguito di una pubblicazione dell’Accademia dei Georgofili con cui si ipotizzava come le biciclette potessero rovinare i sentieri creando un danno progressivo all’habitat.

In una lettera aperta inviata all’ente e per conoscenza alle autorità comunali del territorio, la Scuola di Ciclismo dell’Asd Bici Camogli Golfo Paradiso Pro Recco Bike, scrive come da luglio abbia dovuto sospendere le attività di allenamento e che ora i circa 50 bambini iscritti non possono svolgere attività.

“Non riusciamo a comprendere le ragioni di un provvedimento così sproporzionato”, si legge nella lettera.

La dirigenza dell’Asd Bici Camogli denuncia come le biciclette siano state additate come causa principale dell’erosione dei sentieri, mentre altre problematiche come l’azione di animali selvatici, il passaggio di mezzi a quattro ruote e i cambiamenti climatici sembrano essere state ignorate.

Il cuore della protesta risiede nella presunta incongruenza tra la politica di incentivare l’uso di biciclette come mezzo ecologico e la chiusura di sentieri storicamente utilizzati proprio a tale scopo: “In città si creano piste ciclabili e sul Monte di Portofino si chiudono”.

La situazione appare ancor più paradossale se si considera che gli stessi guardiaparchi utilizzano biciclette per i loro spostamenti sui sentieri.

“Se una bicicletta pesa meno di 10 chili e un’auto 100 volte tanto, com’è possibile che venga considerata così dannosa per l’ambiente?” si chiedono i dirigenti dell’associazione.

L’Asd Bici Camogli, unica scuola di ciclismo ligure riconosciuta dalla Federazione Ciclistica Italiana, ha formato numerosi campioni e contribuisce attivamente alla promozione dello sport e del rispetto per la natura”.

L’associazione si dice pronta a collaborare per trovare una soluzione, ma ha avvertito che, senza una revisione del divieto, la scuola rischia la chiusura entro fine anno.