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Parisa Pasandehpoor in campo con Bucci in Vince Liguria

Parisa Pasandehpoor in campo con Bucci in Vince Liguria
Parisa Pasandehpoor

Parisa Pasandehpoor è nata in Iran nel 1979. In Iran ha studiato Economia e Commercio, mentre in Italia si è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e si presenta nelle file di Vince Liguria con Bucci.

Parisa lavora come giornalista freelance per un sito di politica internazionale irangate.news che tratta fatti politici mondiali e tematiche riguardanti la politica iraniana.

Inoltre lavora anche in un’azienda privata nel settore di amministrazione e contabilità.

Facciamo quattro chiacchiere con Parisa Pasandehpoor: 

Raccontaci qualcosa su di te e questa voglia di far politica…

«Sono iraniana e sono nata nel ’79, proprio qualche mese dopo rivoluzione.

Dopo un anno che sono nata, è cominciata la guerra e sono cresciuta in un ambiente un po’ difficile. Diciamo che la mia infanzia l’ho passata durante la guerra fra Iran e Iraq.

Mi ricordo gli ultimi anni della guerra quando avevo 8-9 anni, l’Iraq aveva cominciato anche a bombardare Teheran, con la guerra che si era spostata dal confine alla capitale. Erano momenti duri, spaventosi; però quello, da un lato, mi ha aiutato, perché mi ha fatto diventare sempre più forte, mi ha dato più forza per combattere, per non arrendermi. La guerra è poi finita e io in Iran ho studiato management.

Ho deciso di venire in Italia nell’agosto del 2012 e ho deciso di iscrivermi a Scienze internazionali e diplomatiche. La politica mi interessa da sempre, non puoi venire dal Medio Oriente e non esserne interessata, fa parte della vita quotidiana.

Uno dei miei fratelli è stato un diplomatico iraniano, la politica ha sempre fatto parte della mia famiglia». 

Ma veniamo a Genova. Qual’è stato il tuo impatto quando sei arrivata?

«Ho vissuto l’amministrazione che c’era a Genova nel 2012. Abitavo a Principe, era una città completamente diversa, ora vedo una grande differenza rispetto ad allora e questo grazie all’amministrazione del Sindaco Bucci. 

Per questo motivo ho deciso di mettermi in campo, anche se riuscissi a convincere solo 50 o 100 persone ad andare a votare per Marco Bucci, per me sarà una grande soddisfazione».

Quindi non punti a vincere. Però se vincessi le tue proposte quali sono? 

«Per quanto riguarda la sanità, sicuramente nel programma di Bucci ci sono diverse priorità come aumentare gli ospedali e diminuire le liste di attesa. 

Tra i temi che vorrei trattare, c’è quello della famiglia e dei servizi per i più piccoli. Ho una bimba di quattro anni, ho conosciuto persone che avevano difficoltà a pagare una baby sitter avendo figli disabili. Vorrei che ci fosse, pertanto, la possibilità di concedere contributi di questo genere a famiglie meno abbienti.

Poi c’è il discorso degli asili nido gratis, sappiamo che la Regione lo sta già facendo, ma vorrei che si raggiungessero più famiglie».

Un appello ai liguri?

«Ai liguri chiedo che vadano a votare. Ultimamente ho notato un po’ di astensionismo. 

Faccio anche un appello alle donne: ‘interessatevi alla politica, andate a votare perché è un diritto’. Nel 1945, in Italia alle donne gli fu concesso di andare a votare. Pertanto manteniamo vivo questo diritto!»

Se le cose andassero male, tu cosa farai?

«Se dovesse andare male, continuerò comunque a portare avanti questa avventura politica».