Genova una città diversa da quel tragico 14 agosto, che ha cambiato la vita di una comunità intera, oltre a spezzarla a 43 vittime innocenti.
Genova e Autostrade per l’Italia: un rapporto diventato sempre più burrascoso ogni giorno che passa senza il viadotto sul Polcevera.
Molti genovesi non perdonano alla holding di Benetton una mancata vera ristrutturazione del Ponte Morandi, ma Autostrade per l’Italia, con alcune sue lacune a calmare gli animi, sembra non aiutare.
Ci giunge una segnalazione da parte di un nostro affezionato lettore che vi proponiamo per riflettere sulla situazione.
Ore 5.10 della giornata dell’Epifania. Un nostro lettore prende l’Autostrada a Genova Ovest in direzione Genova Bolzaneto. Esce al casello valpolceverino e al momento che deve varcarlo, inserisce il biglietto nella macchinetta, che non lo riconosce.
Con calma, attende l’intervento di un operatore al telefono, il quale inizia cordialmente: “Non le riconosce il biglietto, cosa vuole che ne sappia io da Bari”. E poi la caduta di stile: “Guardi che non è assolutamente vero che è gratuita la tratta, se la vedrà lei”.
A prescindere dai toni usati (è mai possibile che da Bari i dipendenti di Autostrade possano non sapere che, a causa del ponte crollato, Genova Ovest-Bolzaneto non sia a pagamento?) si è trattato di una tragedia di rilievo nazionale.
Non si può pensare che i genovesi, per quello che stanno passando, debbano pure sentire tutto ciò da un dipendente di Autostrade mentre utilizzano un servizio pubblico, concesso a una società privata, e pagano, non certo poco, altre tratte autostradali.
Il tutto lo prendiamo con il beneficio del dubbio. Chi scrive si limita a riportare il fatto senza esprimere un giudizio editoriale e personale, lasciando ai lettori la libertà di giudizio.
Fc