“Domenica prossima alle 14.30 Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, sarà al Circolo Autorità Portuale di via Albertazzi 3 rosso a Genova, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dal Comitato contro il Governo Draghi”.
Lo hanno comunicato oggi i responsabili liguri del Partito Comunista.
“A questo comitato – hanno aggiunto – lanciato lo scorso 27 febbraio dal Partito Comunista dalle piazze di tutta Italia, hanno aderito diverse organizzazioni politiche. In Liguria, oltre al Partito Comunista, sono presenti il Circolo Culturale Proletario, M48 Genova e Cumpanis Genova.
Di seguito, alcuni argomenti che verranno trattati da Marco Rizzo.
Contro il Governo Draghi, l’Unione Europea, la Nato: una nuova prospettiva.
Il Governo Draghi gode dell’appoggio di tutti i partiti, più o meno dichiaratamente. E questa è la morte della politica: se non c’è più nessuna differenza, si viene a creare una sorta di partito unico liberale che cresce dentro al modello di sistema.
Negli ultimi decenni di sono già verificate nel nostro Paese, dinamiche in cui economia e finanza entravano hanno tracimato nelle vicende della politica.
Ora, con l’arrivo di Draghi, l’uomo della BCE, l’uomo della Troika in Grecia, l’uomo della privatizzazione in Italia, il governatore della Banca d’Italia, della Banca Centrale Europea, Goldman Sachs, il potere è passato completamente nelle mani delle banche, con l’appoggio di tutti i partiti politici.
L’unica che ha votato contro è stata Giorgia Meloni, che però ogni giorno ribadisce la sua stima per Draghi.
Un banchiere come Draghi non può fare gli interessi del popolo, dei lavoratori, e del ceto medio impoverito. È necessario che la politica torni a governare l’economia e la finanza.
Per questo stiamo costruendo un’opposizione vera contro il Governo Draghi partendo dalla ricostruzione della coscienza di classe e di massa, superando le divisioni interne al movimento operaio dei lavoratori, divisioni che hanno fortemente contribuito alla perdita di conquiste sociali del nostro Paese.
Per cambiare i rapporti di forza capitale/lavoro, occorre mettere in campo una vera e forte opposizione sociale e politica, che non si faccia fagocitare dal potere, né coinvolgere nella sua gestione, come spesso è purtroppo accaduto.
Solo così si potrà riaccendere la passione dei tanti che hanno via via rinunciato all’impegno e soprattutto riavvicinare le giovani generazioni alla militanza e alla lotta”.