“Quanto costano 6mila prestazioni sanitarie chieste da Regione Liguria ai privati? E perché si continua a non rafforzare il sistema sanitario pubblico?
In Liguria la sanità vacilla e a dimostrazione di ciò si evincono numeri che fanno impressione e che devono far riflettere.
La nostra regione, infatti, in dieci anni ha perso circa 6.420 unità di personale sanitario, passando da 21.468 a 15.048 unità- circa il 30% del personale quando la media nazionale è del 6,4%. Nella situazione post pandemia (ma già prima avevamo dei problemi) è praticamente impossibile accedere ad ogni esame di diagnostica perché le liste sono chiuse e le attese diventano lunghissime.
E mentre il personale medico e infermieristico subisce tagli, il sistema di governance della sanità ligure aumenta le proprie posizioni con, evitabili, ingenti costi.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Linea condivisa e vice presidente della II Commissione Salute e Sicurezza sociale Gianni Pastorino.
“Regione Liguria alle 5 Asl, al San Martino, al Galliera e al Gaslini, aggiunge anche Alisa e la struttura di missione con a capo Giuseppe Profiti.
La domanda sorge spontanea: a fronte delle gravi carenze che portano ad avere ritardi nelle prestazioni, anche ospedaliere, di prevenzione e di cura, cosa decide di fare il nostro assessore alla Sanità, al Bilancio, nonché presidente della giunta?
Lavora ad un piano di ampio respiro mettendo a disposizione risorse economiche, razionalizzando la dispersiva e pleonastica organizzazione e potenziando gli organici di medici, infermieri e tecnici?
Pensa ad un piano di potenziamento della sanità territoriale come peraltro indicato da autorevoli fonti in campo sanitario?
No. Il super presidente pensa bene di (s)vendere ai privati le prestazioni sanitarie pubbliche, prestazioni rese dalla sua (dis)organizzazione in grave ritardo, mentre i privati si fregano le mani per i profitti assicurati.
Pertanto, ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per sapere quali siano e quanto costano ai contribuenti liguri le 6mila prestazioni che Regione Liguria affida ai privati come da notizia appresa dai media. Ma il problema purtroppo non è solo questo.
Al di là di queste 6.000 prestazioni che si donano (con soldi pubblici) ai privati, cosa vuol fare la Regione con le diverse cariche del suo presidente, per risolvere l’inaccettabile e grave situazione in cui versa la sanità ligure?
Perché al di là delle passerelle, dei selfie e della propaganda, Regione Liguria per mano delle persone elette dovrebbe praticare diritti e garantire un servizio sanitario pubblico degno di questo nome, e per far questo occorre mettere in campo risorse economiche e personale medico, infermieristico, tecnico, percorsi di formazione del personale sanitario al fine di non vedere mai più liste chiuse per carenza di organico e pazienti che vedono peggiorare il loro stato di salute a causa di lunghe attese.
Perché la soluzione politica non vogliamo che sia la trasformazione di cittadini e pazienti in clienti di cliniche private, troppo facile e (forse) troppo comodo, certamente ingiusto e inaccettabile”.