Home Politica Politica Genova

Pastorino: Genova al 54° posto, paga conto della cattiva amministrazione

Pastorino: Genova al 54° posto, paga conto della cattiva amministrazione
Il consigliere regionale Gianni Pastorino

“La fotografia scattata dal Sole 24 Ore non lascia spazio a interpretazioni: Genova è una città in caduta libera, e il peggioramento continuo nella qualità della vita è l’emblema di una gestione che non funziona. Passare dal 26° al 54° posto in pochi anni non è solo un dato statistico, ma la dimostrazione di come la visione di Bucci, che oggi governa anche la Regione, stia portando la nostra città e il nostro territorio verso il declino”.

Lo dichiara il Consigliere Regionale Gianni Pastorino, che aggiunge:

“Dietro ai numeri si nasconde una realtà dura: Genova è una città con profonde disuguaglianze. Una città in cui la solitudine è una compagna per il 47% delle persone e dove gli anziani, pur essendo numerosi, non trovano risposte adeguate ai loro bisogni. Una città in cui vivere costa troppo, mentre i servizi pubblici arrancano.

Questa amministrazione si vanta di successi parziali – turismo, cultura, digitalizzazione – ma dimentica che la qualità della vita non si misura solo con i grandi eventi o con i numeri delle presenze turistiche. Si misura dal benessere quotidiano di chi vive qui: dalle famiglie che faticano a pagare l’affitto, dai giovani che non trovano spazi adeguati, dalle bambine e dai bambini che frequentano scuole senza spazi all’aperto.

I dati sull’ambiente e sui servizi sono impietosi: una delle raccolte differenziate peggiori d’Italiarischio idrogeologico altissimouna città che non investe nel verde pubblico né nella sicurezza del territorio.

Chi governa Genova oggi, e chi la governa in Regione, porta la responsabilità di queste scelte sbagliate. Una politica che non guarda alle persone, che non investe in inclusione e servizi ma si concentra su spot, lustrini e apparenze.

Genova merita di meglio. Merita un’amministrazione che metta al centro le persone, i loro bisogni, la lotta alle disuguaglianze. Genova può e deve tornare a essere una città per tutte e tutti, non per pochi”.