“Sanità ligure e ricambio dei vertici Alisa. Non vorremmo che la nostra sanità regionale fosse terra di conquista di manager bocciati in altre regioni”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Linea Condivisa e vice presidente della II commissione Salute e Sicurezza Gianni Pastorino.
“Come vice presidente della II commissione – ha spiegato Pastorino – ho posto più volte l’attenzione sulla nomina del direttore sanitario di Alisa, chiedendomi cosa servisse una figura di questo tipo all’interno di un’azienda come Alisa.
Rispetto alla sanità ligure abbiamo un altro problema quando si tratta di rinnovare gli incarichi, specialmente in Alisa, vista la tendenza di attingere a competenze da fuori regione.
Viste dunque le voci che sento circolare sui nuovi incarichi di Alisa mi piacerebbe che la ricetta giusta sia quella di segnalare gli uomini e le donne migliori, con curriculum adeguati, partendo dalla valorizzazione delle competenze che sono presenti nella nostra regione.
Competenze che ci sono e che, magari, vengono tralasciate o oscurate da meccanismi di potere che nulla hanno a che fare con l’efficientamento di Alisa.
Tra poco l’azienda sanitaria ligure dovrà affrontare la questione di pensionamenti su incarichi rilevanti, come in tutte le grandi strutture, e sentiamo insistentemente un dibattito che mira a ricercare competenze oltre il confine ligure. Tutto questo ci preoccupa.
Rivolgiamo quindi all’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ai vertici di Alisa un invito: la Liguria ha competenze elevate dal punto di vista amministrativo, informatico e importanti esperienze sanitarie.
Nei principi di trasparenza che contraddistinguono i passaggi dentro la pubblica amministrazione ritengo necessario non dimenticarsi di queste competenze.
Credo sia giusto e legittimo che una struttura pubblica si guardi anche all’esterno nella ricerca e valorizzazione delle competenze ma non prima di aver verificato con cura sia le esigenze della struttura sia la conoscenza effettiva dei territori e dei costi che alcune operazioni comportano.
Per essere più precisi, non vorremmo che la sanità ligure fosse terra di conquista di manager bocciati in altre regioni, cosa che purtroppo in passata è già avvenuta”.