«Test sugli anticorpi per il coronavirus effettuati da un laboratorio privato mediante analisi del sangue: una scelta che non condividiamo dal punto di vista etico, perché mette in discussione l’accesso universale alle prestazioni sanitarie. Stiamo parlando di esami che, realisticamente, il cittadino dovrà pagarsi di tasca sua; anche se il costo non è specificato. Ma vorremmo capirne la validità anche dal punto di vista scientifico e procedurale».
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino che, in qualità di vicepresidente della Commissione Regionale Sanità, questa mattina ha scritto al commissario straordinario Locatelli per ottenere chiarimenti in merito a questa iniziativa, accolta da A.Li.Sa sulla scorta della manifestazione di interesse deliberata lo scorso 20 marzo.
«Abbiamo posto a Locatelli – ha spiegato Pastorino – diversi quesiti. Anzitutto: prima di procedere con il privato, ALiSa si è confrontata con i laboratori pubblici per comprendere se potessero effettuare queste analisi?
Sono stati sentiti i responsabili dei laboratori e il Direttore Generale di ASL3?
E poi: come sarà coinvolto il sistema sanitario pubblico, visto che pare non esserci ancora un accordo fra laboratorio privato e ASL per la comunicazione e la gestione dei casi positivi?
Questo è un punto importante, perché non ha alcun senso effettuare i test senza la centralizzazione del dato.
Va esattamente contro il concetto di analisi epidemiologica della malattia e conseguente pianificazione strategica sul territorio. Impensabile che i dati, se attendibili, rimangano soltanto a disposizione del medico curante e del singolo individuo.
I miei rilievi riguardano anche la validità scientifica degli esami e le stesse procedure con cui vengono effettuati. «l test sugli anticorpi non sostituisce il tempone, lo afferma chiaramente anche lo stesso laboratorio privato che effettua le analisi ematiche. E molti esperti sono dello stesso avviso: il riscontro diretto ottenuto dal tampone è imprescindibile.
Si tratta di prelievi effettuati presso il domicilio dei richiedenti: è evidente che l’iniziativa si pone in contrasto con le disposizioni del Governo circa l’isolamento.
Quindi, quali sono le misure messe in atto per garantire l’incolumità degli operatori sanitari e delle persone sottoposte a prelievo? Che poteri avrà ASL per esercitare il monitoraggio sulle procedure, considerato che i privati non sono funzionari pubblici?Su tutto questo chiediamo a Locatelli risposte urgenti».