“La campagna vaccinale deve proseguire. Chi non vuole fare il vaccino lasci il posto a chi invece sa che solo con i vaccini usciremo dalla pandemia da coronavirus. Liberi di scegliere di ammalarsi. I vaccini sono l’unica strada per uscire dalla pandemia. Che tutti se ne facciano una ragione. Tutti”.
Lo ha dichiarato oggi il direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti.
“Si chiude – ha aggiunto stasera il prof.Bassetti – una settimana sicuramente più impegnativa rispetto alle precedenti, con un’occupazione dei posti letto maggiore rispetto a quello che avveniva prima, ma abbiamo assistito anche ad un turnover più veloce, in grado abbassare la degenza media dei nostri pazienti di oltre il 30% e ciò significa poter accogliere più pazienti.
Ringrazio il personale medico ed infermieristico che lavora nei reparti di Malattie Infettive, che da più di un anno continua a lavorare ininterrottamente.
Il secondo punto riguarda le varianti. Anche noi, adesso, ci siamo fatti una certa esperienza sulle varianti visto che più o meno il 50% dei nostri pazienti attualmente ricoverati ha la variante inglese.
Posso affermare, con ragionevole certezza, che non c’è nessuna differenza nel soccorso clinico di chi ha la variante inglese rispetto a chi ha il ceppo selvaggio. La durata di ospedalizzazione e la gravità dei sintomi di chi ha le varianti è la stessa di chi non ce l’ha.
Il terzo punto è quello relativo all’età media dei ricoveri. In Liguria non abbiamo visto scendere in maniera significativa l’età media dei ricoveri, che si attesta sempre su un’età media intorno ai 65-67 anni. Abbiamo visto qualche ricovero di persona più giovane, ma affetta da grave comorbidità.
Permane quindi il trend che avevamo visto sia nella prima che nella seconda ondata. La Liguria va meglio perché abbiamo saputo rinforzare gli argini.
L’ultimo messaggio è che lunedì prossimo avremo una riunione del Diar per partire con gli anticorpi monoclonali, che dovrebbero arrivare in Liguria già da mercoledì, in numero di circa 80 dosi, equamente distribuite. Credo che questo costituirà un’ulteriore opportunità per i nostri pazienti positivi al Covid di poter avere anche questa possibilità di trattamento”.