“Piove in classe e le scuole sono al freddo. Chiederemo al più presto spiegazioni all’amministrazione comunale per capire come una maggioranza che a parole sostiene i diritti delle famiglie e dell’infanzia, di fatto le privi dei più elementari fra i servizi, non solo causando gravi disagi ai bambini e al personale scolastico, ma provocando, di carenza in carenza, una condizione che mette potenzialmente a rischio la loro salute”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri comunali di Genova e municipali della Val Bisagno, appartenenti al Pd.
“Alcune delle maggiori criticità – hanno spiegato i consiglieri del Pd – si sono verificate nella Bassa Val Bisagno, come segnalato dal Municipio, nei plessi “Borsi” e “Ball” dell’Istituto Comprensivo Quezzi.
Alla scuola primaria “Giosuè Borsi” le caldaie sono state accese il 19 novembre solo dopo l’intervento del presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante.
Alla scuola primaria “Bruno Ball” di Quezzi Alta solo grazie alla buona volontà dei genitori e dei dipendenti scolastici, è stato possibile accendere le caldaie la seconda settimana di novembre, ma persistono le infiltrazioni d’acqua in alcune aule e nella palestra, anch’essa totalmente priva di riscaldamento, che ospita anche competizioni agonistiche e le attività sportive dei ragazzi del quartiere.
Andando a ritroso nella ricerca dell’origine di questa grave carenza, appare evidente come questo non sia altro che l’effetto della politica promossa dal sindaco Marco Bucci e dalla sua giunta, che accentrano le risorse economiche su poche voci, lasciando sguarniti interi settori dell’amministrazione pubblica, fra cui l’Ufficio calore del Comune di Genova, da cui direttamente dipendono il funzionamento e la manutenzione degli impianti di riscaldamento delle scuole che si trovano nei territorio dei municipi cittadini.
Così si disperdono le competenze del personale destinato ad affrontare e risolvere i problemi del territorio, apparentemente banali ma di fondamentale e primaria importanza. Ancora una volta la politica di un’amministrazione comunale che a parole dice di essere per la famiglia, poi di fatto sguarnendo i servizi atti a sostenere le loro attività, dimostra esattamente il contrario”.