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Pd attacca giunta Toti: ancora un anno di ritardo per scolmatore Bisagno

Capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi (foto di repertorio)

I lavori di realizzazione dello scolmatore del torrente Bisagno a Genova “sono in ritardo di almeno un anno rispetto alla data di fine fissata al 25 aprile 2025, frutto già di un rinvio rispetto al primo termine inizialmente previsto a luglio 2024”.

E’ quanto emerge da una risposta scritta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e neo commissario dell’opera, Giacomo Giampedrone, a un’interpellanza del capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi.

Il nuovo cronopogramma riferito a Giampedrone dal raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Research, in una riunione dello scorso 3 luglio, prevede che la fase di scavo con la nuova “super talpa” Tmb in arrivo dalla Cina non inizi prima di dicembre 2024-gennaio 2025 “per concludere detta operazione (comprensiva della posa in opera dei conci prefabbricati in cemento armato costituenti li rivestimento della galleria) entro i successivi dieci mesi, con un ritardo quindi di circa un anno rispetto alle previsioni iniziali e con pari sforamento dell’attuale termine contrattuale di ultimazione dei lavori fissato al 24 aprile 2025”.

L’arrivo della talpa via mare, infatti, è ulteriormente slittato al prossimo settembre.

I ritardi, si legge ancora nella risposta di Giampedrone, “sono imputabili tendenzialmente a problematiche organizzative e finanziarie interne al raggruppamento di imprese, problematiche che l’appaltatore nel corso del sopra richiamato incontro ha ribadito voler definitivamente superare agendo a breve su vari fronti”.

A incidere sui tempi di realizzazione anche il “tira e molla” delle interdittive antimafia a cui è andato incontro il consorzio Research.

“Ancora una volta, il centrodestra si dimostra incapace di gestire i cantieri più importanti per Genova e la Liguria – ha riferito il capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi- un’opera fondamentale come lo scolmatore del Bisagno subisce ancora uno slittamento in avanti, con l’assessore Giampedrone che parla di fine lavori a metà 2026.

Un altro anno di ritardo incomprensibile e insostenibile, per un’opera fondamentale per la messa in sicurezza idraulica della città, che non può più assolutamente attendere”.

Le giustificazioni sono inaccettabili. Toti prima e Giampedrone poi sono i commissari responsabili dell’opera da anni e sono anche i responsabili dei ritardi su un progetto che andava salvaguardato e che da anni aveva criticità organizzative, su cui non si è mai intervenuto.

Il centrodestra ha già perso troppo tempo, bisogna agire per evitare ulteriori ritardi e garantire la realizzazione dell’opera in tempi certi, non più rinviabili”.

Intanto, il sito che dovrebbe aggiornare sullo stato di avanzamento dei lavori risulta non raggiungibile per manutenzione: l’ultimo aggiornamento dava le opere di regimentazione idraulica ancora al 12%.