“In consiglio comunale oggi abbiamo assistito all’ennesima presa di posizione delle minoranze sulla nostra mozione che impegna il Governo a dare avvio alla cantierizzazione. Non ci stupiamo del non voto dei 5stelle, quanto più dei consiglieri del Pd, che per non minare l’alleanza con gli alleati governativi hanno abiurato anni di dichiarazioni favorevoli alla Gronda”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri comunali della Lega.
la mozione della Lega è stata quindi approvata con 24 voti a favore dei consiglieri leghisti e quelli di Cambiamo, Vince Genova, Direzione Italia, Fratelli d’Italia.
“Evidentemente – hanno spiegato i leghisti – per i consiglieri democratici ha più importanza tenere saldi i rapporti con gli alleati piuttosto che votare un documento a favore delle infrastrutture regionali.
Crediamo che i genovesi e i liguri meritino di meglio di rappresentanti che si vendono per tenere salda una poltrona come di nuovo dimostrato.
La cancellazione dell’odierna seduta del consiglio regionale dimostra ancora una volta quanto sia necessario avviare la cantierizzazione della Gronda, che rappresenterebbe una valida alternativa per le infrastrutture viarie del capoluogo e regionali, spesso ostaggio di numerosi cantieri abbandonati.
Il progetto approvato in sede parlamentare e durante il dibattito pubblico promosso dall’allora sindaco di Genova del Pd Vincenzi nel 2009, infatti, ha già un finanziamento di 4.2miliardi di euro stanziati a carico di privati e consentirebbe di offrire migliaia di nuovi posti di lavoro per tutta la durata dell’opera infrastrutturale.
La città di Genova e la Liguria non possono restare ostaggio di Aspi e del Governo, in questo modo quelli che pagano sono i lavoratori e le imprese, che si ritrovano con la merce bloccata in autostrada e conseguente perdita di denaro.
La Gronda è un’opera indispensabile per l’intera regione e la logistica del nord ovest, il ministro Paola De Micheli si decida a mettere la firma, sempre che non abbia nel frattempo cambiato idea ascoltando gli alleati di Governo da sempre contrari alle infrastrutture”.