“Nelle giornate di giovedì e venerdì c’è stato l’insediamento del nuovo Parlamento, con i nostri nuovi rappresentanti: un augurio di buon lavoro ai nostri parlamentari, a Valentina Ghio, Andrea Orlando, Luca Pastorino e Lorenzo Basso.
Quello su cui tutti si sono soffermati in maniera particolare, giustamente, sono le elezioni dei due nuovi Presidenti del Senato e della Camera.
Partirei con il discorso di apertura della nuova legislatura, tenuto dalla Senatrice a vita (e Presidente provvisorio del Senato) Liliana Segre che in pochi minuti è riuscita, ancora una volta, a dare una lezione di alta Politica. Ve ne lascio uno stralcio qui.
Poche ore dopo il livello si è particolarmente abbassato con l’elezione di Ignazio Maria Benito La Russa a Presidente del Senato. Uomo di fiducia della destra meloniana, uno degli esponenti più legati orgogliosamente alla storia del Movimento Sociale Italiano che anche recentemente – tra un busto del Duce e altri memorabilia – ha dichiarato che per lui ‘si è tutti eredi del Duce’.
Come si concili tutto questo con l’essere la seconda carica dello Stato, secondo quanto previsto dalla Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza, è una domanda che ci porremo per molto tempo.
E non bastano i gesti di circostanza, come omaggiare la Senatrice Segre con un mazzo di fiori o citare nel suo discorso di insediamento anche il 25 Aprile, come festa fondativa, assieme a quella dell’Unità d’Italia.
Anche perché il tentativo di spoliticizzare il 25 aprile, e negare l’attualità politica rispetto all’emergere dei fascismi, è evidente, ed è una operazione culturale su cui bisognerà tenere alta l’attenzione e la mobilitazionne.
A rendere ancora di più insostenibile questo avvio di legislatura al Senato è il soccorso alla destra arrivato dai banchi dell’opposizione, mentre la maggioranza era chiaramente spaccata sul nome di La Russa. Una scelta irresponsabile, fatta pure su candidato politicamente indigeribile per chi ha a cuore la storia di questo Paese.
Per quanto riguarda l’elezione del nuovo Presidente della Camera Lorenzo Fontana, così come per il Senato altrettanto non posso che definirmi assolutamente scontento, ma soprattutto preoccupato, per le sue posizioni politiche: antiabortista convinto, omofobo, reazionario, espressamente filo putiniano e chi più ne ha più ne metta.
E dietro questi primi giorni della nuova legislatura, c’è una riflessione da fare rispetto a che destra abbiamo di fronte.
Fontana e La Russa non sono casualità, sono stati scelti espressamente per rappresentare la destra nelle massime figure di garanzia ossia le presidenze delle Camere.
E il fatto che si individuino due profili cosi politicamente radicali, un neofascista e un omofobo antiabortista filoputiniano, è una scelta politica chiara di quelli che sono gli orientamenti profondi e il baricentro culturale della nuova maggioranza a cui si deve rispondere.
La destra disvelata, in purezza, per quello che è: tolti i toni moderati e rassicuranti della campagna elettorale, nelle prime scelte di esercizio del potere si palesano le anime reazionarie, i veri azionisti di maggioranza della nuova destra al potere (il centro è minimale e fa da mosca cocchiera)”.
Lo ha dichiarato stamane il capogruppo regionale del Pd ligure Luca Garibaldi, commentando le elezioni di Ignazio La Russa (FdI) alla presidenza del Senato e di Lorenzo Fontana (Lega) alla presidenza della Camera dei deputati.