Il giorno dopo la cerimonia di “posa della prima pietra” della nuova diga foranea di Genova e dello “show” di protesta a Palazzo San Giorgio del capogruppo regionale Ferruccio Sansa è scontro aperto all’interno della minoranza in Regione Liguria.
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Da un lato, l’ex candidato governatore giallorosso, Ferruccio Sansa, che ha apertamente contestato il ministro del Mit Matteo Salvini e ha scritto sui social network: “Noi diciamo di no a questa, ma il centrosinistra da che parte sta?
Ieri, mentre le Forze dell’ordine mi portavano via dall’aula, osservavo tanti colleghi del centrosinistra (zitti, zitti) e mi chiedevo: da che parte sta il centrosinistra? Nella vita occorre dire a un certo punto da che parte stai.
E non si può stare da tutte e due le parti per piacere a tutti e per lucrare rendite di posizioni e voti. Vale per la diga ma anche per tante altre questioni decisive per il destino della Liguri. Da che parte sta il centrosinistra?”.
Dall’altra, i colleghi del Partito democratico, che hanno replicato: “Le parole di Sansa sono inaccettabili, non è questo il modo di stare in una coalizione. Dichiarazioni moralistiche e allusive, orientate per l’ennesima volta a polemizzare e giudicare l’operato delle donne e degli uomini del centrosinistra.
Dichiarazioni irricevibili rivolte a chi, come noi, da tempo, lavora con rigore e serietà sulla diga di Genova.
Il tema è troppo serio per Genova e per l’Italia per essere ridotto a show e a manifestazioni estemporanee, tese più a soddisfare il desiderio di visibilità personale che a costruire una reale alternativa politica.
Alle passerelle della destra non si risponde con le pagliacciate. Sono atteggiamenti che fanno perdere credibilità a chi, come noi vuole lavorare con rigore e serietà sulla diga di Genova”.
A nulla è valso il tentativo di Sansa di gettare acqua sul fuoco con un comunicato della sua lista, firmato anche dai consiglieri regionali Selena Candia e Roberto Centi, in cui ha rimarcato l’assenza di divisioni nel centrosinistra: “Il nostro avversario è il centrodestra e tutti insieme nel centrosinistra lottiamo contro chi governa a Genova, in Liguria e a Roma.
La coalizione di centrosinistra è unita nel volere una nuova diga per Genova. I segretari dei partiti che compongono la coalizione si sono tutti espressi chiaramente contro il progetto scelto da Toti, Bucci e Signorini.
Nonostante ciò, all’interno di una coalizione ampia in cui convivono una pluralità di anime e dove non è presente un padre padrone, alcuni singoli politici locali e nazionali hanno deciso di sostenere il progetto della diga presentato ieri a Palazzo San Giorgio.
Questa decisione, così come i modi scelti per esprimere appoggio o contrarietà al progetto non sono però un elemento di rottura per una coalizione che ha come unico avversario il centrodestra e il suo modo di amministrare Genova, la Liguria e il Paese”.
Niente da fare. Il Pd però ha vuotato il sacco: “La costruzione di un progetto politico del fronte progressista è cosa seria e non va trattata, come troppo spesso fa il consigliere Sansa mediante atti tesi a soddisfare visibilità personali e individuali a fini esclusivamente mediatici: d’altra parte da tempo Sansa rappresenta solo se stesso e la sua Lista e non più l’intera coalizione”.