“Tutti noi siamo scossi dal ritorno della guerra in Europa: una prospettiva che, nonostante tutti i segnali di escalation in queste settimane, non sembrava possibile nella forma e nelle modalità con cui è avvenuta.
Una guerra d’aggressione da parte della Russia, che violando tutti le regole del diritto internazionale ha invaso un Paese sovrano, l’Ucraina, con una decisione di una gravità tale da sembrare riportare l’orologio della storia nel nostro continente agli anni ’30”.
Lo ha dichiarato stamane il capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi.
Il quadro è differente, perché la storia non si ripete mai, ma l’immagine della guerra nel cuore dell’Europa, vicina a noi, è sconvolgente.
L’atto barbaro di Putin ha suscitato la reazione dell’opinione pubblica mondiale, con migliaia di piazze che si sono riempite in solidarietà al popolo ucraino e per la pace, che proprio in queste ore in cui sembra troppo tardi, è il vero obiettivo da realizzare.
Le piazze sono uno strumento potente, un modo di chiedere il rispetto dei diritti, una voce rivolta a chi deve decidere.
Chi fa la guerra dimentica l’umanità, non sta con la gente, non si interessa della vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto l’interesse di parte del potere, ha detto Papa Francesco, chiedendo l’attivazione dei corridoi umanitari per le centinaia di migliaia di profughi che fuggiranno dalla guerra.
Percorsi di accoglienza e di supporto che, a ogni livello, dobbiamo costruire, motivo per cui già in questi giorni stiamo chiedendo a Regione Liguria e ai Comuni liguri un impegno per definire una rete di solidarietà e di accoglienza diffusa, a partire dai minori.
Stiamo assistendo poi ad una reazione comune di fermezza da parte dell’Europa, che in queste ore sta definendo in maniera unitaria una serie di sanzioni economiche straordinarie per rispondere all’aggressione di Putin e imporre la fine dell’invasione dell’Ucraina, ristabilendo la libertà e l’ordine internazionale.
Assieme a un supporto attivo all’Ucraina nella sua resistenza all’invasione.
Una risposta comune che deve vedere sospeso il patto di stabilità UE finché dura la crisi. Perché interi settori, lavoratori, famiglie andranno aiutati in questa fase difficile”.