Caso Toti, il sindaco di Genova sarà sentito dagli inquirenti nei prossimi giorni per i presunti fatti del 2020-21
“Lo dirò quando parlerò con i magistrati”.
Lo ha dichiarato oggi il sindaco Marco Bucci rispondendo ai giornalisti dopo la partecipazione a un evento pubblico a Genova alla domanda se si sentisse pentito di avere partecipato ad alcune riunioni sullo yacht di Aldo Spinelli, peraltro come altri politici, anche del Pd, come risulta agli atti della maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova per corruzione elettorale, che martedì scorso ha portato agli arresti domiciliari il governatore ligure Giovanni Toti.
“Non sono pentito, o forse di qualcosa sì: lo dirò quando parlerò con i magistrati” ha aggiunto Bucci, che nei prossimi giorni sarà sentito dagli inquirenti.
Secondo la pubblica accusa le presunte “manovre di accerchiamento” di Aldo Spinelli, anche lui da martedì scorso agli arresti domiciliari, avrebbero riguardato pure il sindaco di Genova (non indagato).
L’imprenditore portuale avrebbe fatto pressing pur di ottenere la concessione trentennale del Terminal Rinfuse, uno dei capitoli al centro della maxi inchiesta.
Lo si legge nella richiesta di misure cautelari della Procura, in un paragrafo intitolato “Le pressioni di Aldo e Roberto Spinelli”.
E stando a queste carte, emergerebbe una storia diversa rispetto a quella che Aldo Spinelli avrebbe raccontato, per difendersi, durante il suo interrogatorio di garanzia dell’altro ieri, in cui avrebbe parlato di “pressioni” da parte del governatore ligure Toti, il quale “non avrebbe fatto nulla per lui” e dunque “millantava”.
Oltre all’ipotesi di “una raccolta di informazioni denigratorie” nei confronti dei componenti del board dell’autorità portuale, in particolare Rino Canavese, contrari a una proroga della concessione così lunga vista la futura realizzazione della diga foranea, nel novembre 2021 l’imprenditore portuale avrebbe chiamato Toti e gli avrebbe “proposto un incontro insieme con il sindaco Bucci” che alcuni mesi prima aveva già partecipato a una riunione in Regione Liguria sulla concessione e la sua durata.
Il proposito degli Spinelli di contattare il primo cittadino, sempre secondo l’ipotesi della pubblica accusa, avrebbe puntato a una richiesta di intervento su Giorgio Carozzi, rappresentante del Comune in seno al Comitato di Gestione, che in quel momento si era messo di traverso anche con Andrea La Mattina rappresentante di Regione Liguria, per fermare i loro piani ritenuti “speculativi” che avrebbero puntato a incrementare “il valore economico del gruppo Spinelli”.
Sempre secondo gli inquirenti, Aldo Spinelli il 20 novembre si sarebbe messo in contatto con Bucci e i due avrebbero di vedersi la settimana successiva a una cerimonia ufficiale a Montecarlo. E appena chiusa la conversazione il sindaco avrebbe chiamato Carozzi: “Allora, stammi a sentire…allora ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono…in comitato”.
Sulla questione della durata della concessione del terminal, il componente del comitato avrebbe manifestato disponibilità per una concessione di 10 anni, ma Bucci avrebbe cercato di fare capire che questo “scontentava” e che si sarebbe dovuto trovare “una via di mezzo”.
Spinelli aveva insistito, è scritto nell’atto depositato in Tribunale, pure con Gianluigi Aponte (non indagato), fondatore e proprietario di Msc, affinché parlasse lui “direttamente” con Bucci per far cambiare idea a Carozzi.
Come si evince da una telefonata intercettata dagli inquirenti, lo avrebbe sollecitato a fagli arrivare “inequivocabile il messaggio” che “vogliamo trent’anni. Sennò andiamo in Procura”.
Inoltre, Spinelli avrebbe riferito che “era necessario chiamasse Bucci e Toti per orientare i voti dei rappresentanti del Comune e della Regione in seno al Comitato di Gestione”.
Affinché passasse la delibera erano necessari tre voti e solo il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini era favorevole.
Gianluigi Aponte, il 23 novembre, avrebbe riferito a Spinelli di aver parlato con Bucci, “quale lo aveva rassicurato che era tutto a posto e che avrebbe dato istruzioni per trent’anni”.
Carozzi e La mattina infatti, nonostante le loro perplessità, alla fine votarono a favore. L’unico contrario fu Canavese.
Per la pubblica accusa, al fine di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione il Gruppo Spinelli avrebbe versato, con 4 bonifici distinti, 40 mila euro al Comitato Toti.