Dopo la buona prova offerta nel recupero del “San Nicola”, il tecnico aquilotto Fabio Gallo si prepara alla seconda trasferta consecutiva che vedrà i bianchi di scena sul terreno del ‘Renato Curi’ di Perugia, ospiti di una della formazioni più in forma del momento:
“Veniamo da un buona prova, anche se il gol preso a Bari era evitabile e di certo non mi ha fatto piacere, come non ha fatto piacere alla squadra; rimane la prova offerta, maiuscola, di valore. Due errori di fila su calcio piazzato contro le abbiamo pagate a caro prezzo, sono state sanguinose. Capisco che sulle valutazioni delle prestazioni pesino i risultati finali; da sempre nel calcio ‘palla dentro sei bravo, palla sul palo sei scarso’.
Chi non giocava da tempo ha dato una risposta importante, ma non avevo dubbi; vedo i miei ragazzi ogni giorno in allenamento, so quanto si impegnano e quanto tengono al lavoro quotidiano. Juande ad esempio ha sempre lavorato con una professionalità incredibile. Cambiare sei giocatori è dimostrazione di personalità, di coraggio, ma era un rischio calcolato, ho piena fiducia nei miei ragazzi.
I nostri attaccanti si stanno dimostrando di valore, temibili; gli altri devono stare attenti come noi dobbiamo rispettare chi abbiamo di fronte. Forte? Francesco è un giocatore forte, in primis nella testa, nell’essere professionista; è in grande crescita, non si accontenta mai, punta sempre a perfezionarsi. Palladino è vicino al rientro, Gilardino è un’opzione a gara in corso.La squadra sta bene, ha recuperato, ma ci sono scelte che devo ancora fare, in base anche le caratteristiche degli avversari.
Se abbiamo reso meglio contro squadre di alta classifica e meno con quelle in basso è una questione di caratteristiche della squadra, più brava a fare la partita con squadre che provano a fare anche loro la partita.
Il Perugia di certo in un ottimo momento, anche a livello di buona sorte; una difesa a tre che in alcuni frangenti diventa a cinque, con un’ottima fase di non possesso e molto temibile sulle ripartenze.
A livello di gioco di squadra, credo che, più di Di Carmine, sia Cerri quello importante, una specie di regista avanzato, bravissimo ad usare il suo fisico e pericoloso in zona gol.
Gli ultimi arbitraggi? Hanno avuto un metro che non mi è piaciuto, ma accettiamo quello che succede, consapevoli che sono uomini come tutti; anche in allenamento lascio giocare tanto proprio per allenarci a queste situazioni, ad un gioco duro”.