Sui social network avevano pubblicato il video del pestaggio e del sequestro di un “pusher” che non aveva pagato una partita di droga. Per quella vicenda i carabinieri di Arenzano oggi hanno riferito di avere arrestato tre persone, di cui due “writers”, tutti sudamericani ventenni.
Sono accusati di rapina, tentata estorsione, sequestro di persona, lesioni.
La vicenda risale a marzo e a giugno i militari avevano già arrestato uno dei sequestratori, un italiano di 21 anni.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal pm genovese Marcello Maresca, i quattro avevano fatto irruzione a casa della vittima, un sudamericano di 20 anni, lo scorso 5 marzo a Masone. Lo avevano picchiato e minacciato con alcuni coltelli. Gli avevano preso un pc, un tablet e i telefonini e poi caricato su un’auto.
A quel punto lo avevano tenuto ostaggio per quattro ore portandolo a Genova Sampierdarena, dove lo avevano picchiato procurandogli traumi al volto.
Il 21enne, intercettato, avrebbe ammesso a una sua amica di essere stato pagato 1.500 euro dai tre per partecipare alla spedizione punitiva.
Dopo quell’arresto i carabinieri avevano scandagliato i social e setacciato le telecamere di videosorveglianza risalendo agli altri tre arrestati.
Gli inquirenti hanno scoperto che il ruolo primario era svolto da due fratelli noti con i soprannomi Washington e Quality con i quali si firmano sui muri, per delineare il possesso del territorio. I due mettevano sui social network i video dove mostravano la disponibilità di droga e mentre la consumavano.
Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno trovato altra droga e un video violento, condiviso sui canali del web, di alcune fasi del sequestro e del pestaggio della vittima.