Cos’è la PSA. Le aree liguri interessate
I ministri Patuanelli e Speranza con apposita ordinanza hanno costituito una “zona rossa” comprendente 114 comuni tra il Piemonte e la Liguria.
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Per quanto riguarda il Piemonte tali comuni (78) sono nella provincia di Alessandria, mentre in Liguria (36) sono in provincia di Genova.
Tale zona è considerata “zona infetta” da Peste Suina Africana, per questo motivo è stato attivato il divieto di ogni attività venatoria, ma solo.
Nell’ordinanza viene specificato il divieto per sei mesi ogni attività che possa avere un contatto con i cinghiali, tra cui la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, l’uso di mountain bike e le altre attività di “interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti”.
Le zone interessate in Liguria
LE zone interessate dall’ordinanza nell’area metropolitana genovese sono: Arenzano, Bargagli, Bogliasco, Busalla, Campo Ligure, Campomorone, Casella, Ceranesi, Cogoleto, Crocefieschi, Davagna, Genova, Isola del Cantone, Lumarzo, Masone, Mele, Mignanego, Montoggio, Pieve Ligure, Ronco Scrivia, Rossiglione, Sant’Olcese, Savignone, Serra Riccò, Sori, Tiglieto, Torriglia, Valbrevenna e Vobbia.
Per quanto riguarda la provincia di Savona sono: Albisola Superiore, Celle Ligure, Pontinvrea, Sassello, Stella, Urbe, Varazze.
In pratica sembra che per circa sei mesi, in tali zone, non si potranno più fare queste attività nei boschi.
La PSA, Peste suina africana (fonte ministero della Salute), è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, è altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani.
Nel 2014 è esplosa un’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est della UE. Da allora la malattia si è diffusa in altri Stati Membri, tra cui Belgio e Germania, mentre in ambito internazionale è presente in Cina, India, Filippine e in diverse aree del Sud-Est asiatico, raggiungendo anche l’Oceania (Papua Nuova Guinea)
Il 7 gennaio 2022 è stato trovata la positività in un cinghiale trovato morto in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria.
Precedentemente in Italia la malattia era presente unicamente in in Sardegna, dove negli ultimi anni si registra un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica, con un virus, secondo quanto spiega il ministero, “geneticamente diverso dal quello circolante in Sardegna, e corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni”.
Ma la domanda sorge spontanea “se non è trasmissibile agli esseri umani, perché vengono imposte queste restrizioni?”
La rabbia di Federparchi Liguria
“Una chiusura prolungata, di sei mesi, di interi territori montani ad attività importanti come escursionismo, mtb, turismo equestre, ricerca funghi, rischia di trasformarsi in un nuovo lockdown per un entroterra ligure già pesantemente colpito da due anni di pandemia, che ha portato alla chiusura attività il cui reddito proveniva dalla presenza del turismo outdoor”. A dirlo è Roberto Costa, coordinatore di Federparchi Liguria in merito alla nuova ordinanza sulla peste suina dei ministri Patuanelli e Speranza.