In tali aree del Piemonte e della Liguria sono vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, l’suo della mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti.
Al momento sono complessivamente 114 ii Comuni nel Basso Piemonte e nel Genovesato (36 in Liguria) compresi dal Ministero della Salute nella cosiddetta “zona infetta” da Peste Suina Africana, alla luce dei nuovi casi confermati, quattro cinghiali trovati morti per il virus e in riferimento alle indicazioni della Commissione Europea.
Lo hanno comunicato i responsabili di Regione Liguria e Regione Piemonte (i Comuni piemontesi sono in provincia di Alessandria).
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Ordinanza Patuanelli-Speranza, stop a trekking e raccolta funghi
Con un’apposita ordinanza del ministro delle Politiche agricole Patuanelli e della Salute Speranza arriva il divieto di ogni attività venatoria ad esclusione della caccia selettiva al cinghiale nelle zone dove è stata rilevata tale peste suina, dopo i casi riscontrati in un esemplare di ungulato nel comune di Ovada e nel comune di Fraconalto e in quello di Isola del Cantone.
“La caccia di selezione al cinghiale – si legge nel provvedimento – è ammessa come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus.”
In tali aree sono vietate per sei mesi la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti.
“Sono escluse – si legge nell’ordinanza – le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali”.
“I servizi regionali competenti su richiesta degli interessati, possono autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate, sulla base della valutazione del rischio da parte del CEREP”.