“Se un’azienda, peraltro storica e legata alle nostre tradizioni, si ritrova improvvisamente con la sede di produzione in area naturale protetta, non può essere penalizzata per sempre e vedere preclusa ogni ipotesi di ammodernamento e futuro sviiluppo. Anche perché bisogna tutelare i posti di lavoro sul territorio”.
Lo ha dichiarato oggi il presidente della III commissione regionale Attività produttive Alessio Piana (Lega).
“E’ il caso – ha spiegato Piana – della ditta dolciaria Panarello, con sede dagli anni Sessanta in via Carso (Media Val Bisagno), che nel 2008 è stata inglobata all’interno dell’area naturale protetta di interesse locale del Comune di Genova denominata Parco delle Mura.
Faccio presente a chi oggi si oppone alla proposta di variante urbanistica per consentire un ampliamento volumetrico del 45% (anziché del 20%) finalizzato al mantenimento dello storico sito produttivo e dei posti di lavoro con una prospettiva di nuova occupazione, che la normativa di tutela dell’area protetta alla quale la delibera regionale di istituzione del Parco delle Mura rinviava, era quella prevista dal vecchio Piano urbanistico comunale (Puc) del 2000 che classificava l’area in questione come industriale.
In tal senso, basta leggere il punto 4 della delibera n. 1506, approvata dalla giunta regionale il 21 novembre 2008.
Pertanto, l’attuale proposta di variante al nuovo Puc, oggi in vigore, anche in riferimento alle norme ambientali non è assolutamente in contrasto con lo spirito della delibera istituiva del Parco delle Mura.
Chi si straccia le vesti, utilizzando in modo strumentale pseudo argomentazioni ambientaliste, dovrebbe conoscere i fatti prima di esprimersi a sproposito”.