“Il governatore Giovanni Toti rimarrà saldamente sulle posizioni che ha anticipato fin dai primi giorni sulle dimissioni e di questo, come Regione Liguria e componente politica, gliene siamo grati. E’ un atto di responsabilità importante.
Per quanto riguarda la nuova diga nel Porto di Genova i lavori proseguono in base al cronoprogramma. Si tratta di un’infrastruttura strategica per l’Italia e l’intero continente europeo. Davanti a noi abbiamo un cambiamento epocale, un appuntamento con la storia che non possiamo mancare”.
Lo ha confermato stamane, a margine della seduta dell’Assemblea legislativa della Liguria, il governatore ad interim e vicepresidente della giunta Alessandro Piana (Lega), rispondendo a una domanda sul caso giudiziario che ha portato, martedì 7 maggio, il governatore ligure Giovanni Toti agli arresti domiciliari per corruzione elettorale.
“A nostro avviso – ha dichiarato in apertura il capogruppo del M5S Fabio Tosi – oggi non doveva esserci consiglio regionale, ma la giunta ha rifiutato le dimissioni. Ci vuole uno scatto di onestà e dignità considerate le inchieste che emergono quotidianamente. Il progetto della nuova diga del Porto di Genova deve andare avanti, ma la diga non si deve fare a tutti i costi, non sottoscrivendo un debito al buio e non infischiandosene delle conseguenze”.
Contro il mutuo da 57 milioni di euro, già previsto da Regione Liguria, per la realizzazione di parte della nuova foranea di Genova (opera più importante del Pnrr) stamane in aula si sono espressi tutti i consiglieri regionali di minoranza.
“Non ci sentiamo di avallare un mutuo da 57 milioni da parte di questo consiglio. Il fatto che proprio il Mit abbia espresso la volontà di inviare gli ispettori del ministero nella sede dell’Autorità portuale è di per sé allarmante”.