Una tangente da 40mila euro. I carabinieri della Spezia oggi hanno eseguito due custodie cautelari in carcere a carico dell’architetto Lino Salis della ditta Nec e dell’ex funzionario del Comune della Spezia, Piero Tomà, che era addetto all’ufficio gare e in pensione da un anno.
Sono accusati di corruzione aggravata e continuata per un appalto relativo al rifacimento di piazza Verdi a Spezia.
Gli investigatori li hanno presi nelle loro abitazioni spezzine e hanno notificato gli ordini di custodia.
Gli indagati sono stati trasferiti nel carcere di Villa Andreini.
Secondo gli inquirenti, i presunti fatti sarebbero stati documentati a partire dal novembre scorso, con episodi di passaggi di denaro tra Salis e Tomà.
Le indagini erano partite nell’ambito di verifiche, condotte dai carabinieri forestali, su lavori di riqualificazione e consolidamento di aree verdi.
In base alle indagini dell’Arma, coordinate dalla procura spezzina, Tomà avrebbe avuto un ruolo chiave all’interno della commissione per l’aggiudicazione dei lavori, correggendo le offerte arrivate per gli appalti. Lo avrebbe fatto per agevolare la spezzina Nec (Nuova edilizia e cave) per avere in cambio somme di denaro.
I lavori per il rifacimento di piazza Verdi, che furono accompagnati da polemiche e querele anche tra l’ex sindaco Massimo Federici e Vittorio Sgarbi che contestava l’intervento, erano stati ripartiti in più frazioni ed aggiudicati nel 2013, con diverse procedure di gara, per un totale di circa 6 milioni, di cui 3 milioni e 200 mila euro aggiudicati alla Nec.
I carabinieri hanno sottolineato che gli ex amministratori comunali e gli attuali sono estranei alla vicenda.
Sono in corso approfondimenti per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre figure e capire se il presunto rapporto corruttivo possa essere avvenuto anche per altri appalti.
E’ il secondo caso di corruzione che vive la città a distanza di pochi settimane. Ad inizio di aprile c’erano stati 11 arresti per tangenti per presunti appalti truccati nell’Asl5.