“All’esito dell’incontro avvenuto in data 16 novembre 2018 con i Sindaci del Comune Di Camogli, del Comune di Portofino e del Comune Di Santa Margherita Ligure (l’ultimo anche presidente dell’Ente Parco Portofino) e con il direttore dell’Ente Parco di Portofino, Italia Nostra ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione di una pista temporanea per motoveicoli attraverso il Parco di Portofino, opera che interessa la strada vicinale da località Gave a Mulino del Gassetta, e chiede a chi di competenza (sindaco di Portofino ed Ente Parco di Portofino) di fermare immediatamente i lavori e ripristinare il sentiero nello stato in cui era prima dell’inizio dei lavori”.
Lo hanno dichiarato ieri su Fb i responsabili di Italia Nostra.
“Nel predetto incontro – hanno aggiunto gli ambientalisti – il sindaco di Portofino ha precisato che la finalità di quell’opera, stante la situazione di isolamento dell’abitato di Portofino a causa della parziale distruzione per la mareggiata del 28 ottobre della strada provinciale di collegamento con Santa Margherita, consiste nel permettere a lavoratori residenti a Portofino di raggiungere con il proprio scooter Santa Margherita via Nozarego quando le condizioni meteomarine non consentono loro di farlo via mare.
La strada individuata dal sindaco di Portofino per questo scopo consiste, per il tratto Gave – Mulino del Gassetta, in una strada vicinale di limitata larghezza, parzialmente attrezzata con scale in cemento e per il resto in terra battuta. Il viottolo si snoda in un percorso sinuoso, a tratti con notevole pendenza, con curve talvolta molto strette, fiancheggiato in molti punti da ripida scarpata.
Per superare un tratto in pendenza, pavimentato con scala in cemento, è stata eretta una ponteggiatura (non terminata) che sopraeleva la “sede stradale” ad oltre 4 metri dal terreno. Questa pista sopraelevata, il cui fondo è rappresentato da tavole da ponteggio metalliche, appare pericolosissima per l’incolumità dei potenziali utilizzatori, sia per la limitata larghezza, sia per la mancanza di protezioni laterali, sia per il fondo, che, se bagnato risulterebbe notevolmente sdrucciolevole, anche per l’inevitabile presenza di foglie. I lavoratori con lo scooter passerebbero per quella strada, comunque pericolosa, e su quella ‘sopraelevata’, che richiederebbe, per chi vi salisse, le medesime misure di sicurezza di una ponteggiatura per edilizia.
Alla domanda su quanti lavoratori utilizzerebbero quel percorso e chi regolerebbe il traffico è stato risposto dal sindaco di Portofino che solo pochi lavoratori con lo scooter passeranno per quella strada, ‘forse cinque’, mentre tre dipendenti del Comune regoleranno il traffico.
Alla luce di tali dichiarazioni, Italia Nostra conferma il proprio assoluto dissenso rispetto alla soluzione per l’emergenza di Portofino individuata dal suo Sindaco.
Il costo dell’opera, infatti, in termini di denaro pubblico speso e di impatto ambientale, sia pure in parte temporaneo, non ha alcun ragionevole rapporto con l’utilità sperata di far transitare per quel viottolo 5 motoveicoli al giorno, utilizzando, per giunta, tre unità di personale comunale per consentire quel transito.
Ciò, per di più, quando esiste già un’altra strada che collega l’abitato di Portofino a Ruta di Camogli attraverso Olmi e Pietre strette, che viene attualmente percorsa da mezzi del Comune e della Protezione Civile, nonché da mezzi militari e mezzi di soccorso, per la quale potrebbero transitare più idoneamente i motoveicoli dei pochi lavoratori di Portofino.
Il transito dei motoveicoli attraverso la strada che collega l’abitato di Portofino a Ruta non avrebbe alcun costo aggiuntivo né in termini di denaro pubblico né in termini di sacrificio per l’ambiente, in quanto le operazioni di allargamento di detta strada sono già state realizzate dal Genio Militare. Tale pista, inoltre, benché comunque presenti elementi di criticità che Italia Nostra ha già segnalato, specie in condizioni meteo avverse, si palesa di gran lunga più idonea sotto il profilo della sicurezza degli utilizzatori.
Italia Nostra, riservandosi ulteriori azioni a tutela dell’integrità del Parco, confida che le ragioni suesposte inducano all’accoglimento della richiesta di fermare i lavori e ripristinare il sito”.