Femminicidio e maltrattamenti in famiglia. Per queste accuse il pm genovese Marcello Maresca ha chiesto il rinvio a giudizio per Ahmed Mustak, il 44enne del Bangladesh accusato di avere picchiato e ucciso la moglie e di avere fatto passare la morte della connazionale 32enne Sharmin Sultana come un suicidio.
Lo straniero era stato arrestato a inizio anno. I carabinieri avevano scoperto il presunto diabolico piano dell’indagato anche grazie al racconto del figlio più grande e a un suo disegno.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Mustak vessava continuamente la donna che usava i social come Tik Tok e voleva vivere all’Occidentale.
Il presunto femminicidio era avvenuto a marzo 2023 nel quartiere genovese di Sestri Ponente. In un primo momento si era pensato a un suicidio, ma anche i famigliari della donna avevano espresso dubbi sul marito.
Sharmin Sultana era precipitata dalla finestra di casa ed era caduta in strada in via Emanuele Ferro, poco lontano dallo stabilimento di Fincantieri, dove lavorava il marito.
In casa, quel giorno, oltre ai figli c’era anche il 44enne che ai carabinieri aveva detto di non avere sentito nulla perché era a letto e non si sentiva bene.
Secondo quanto raccontato dai figli di 7 e 10 anni, il padre picchiava spesso la madre perché stava spesso a parlare col telefonino, faceva video sui social network e voleva essere libera di vivere all’Occidentale.
“Papà allora si è arrabbiato e ha sbattuto la testa della mamma a terra” una delle loro drammatiche testimonianze.
Sharmin, hanno ricostruito gli investigatori, aveva anche deciso di cercare un lavoro per essere indipendente, ma il marito non era d’accordo.