La Procura di Genova sta valutando l’acquisizione delle dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore Carmelo Griffo ai giornalisti della trasmissione Report di Rai 3 che coinvolgono il consigliere regionale uscente Domenico Cianci (Lista Toti), indagato nella maxi inchiesta della Procura di Genova.
Re delle preferenze alle elezioni regionali del 2020 con oltre 4.500 voti, Cianci ha un avviato studio di amministrazione di condomini a Rapallo, dove gode di un vasto consenso elettorale.
L’intervista all’imprenditore calabrese, finito nelle intercettazioni dell’inchiesta sul presunto voto di scambio che ha coinvolto l’ex governatore Giovanni Toti e alcuni consiglieri regionali uscenti, è andata in onda nella puntata di domenica scorsa a urne ancora aperte che ha perciò scatenato un mare di polemiche.
“Non sono un mafioso, non sono un delinquente – ha spiegato Griffo nell’intervista – ma dal 2000 in poi sono successe delle cose. Gli investigatori mi hanno fatto passare per un pluri-pluripregiudicato, un ‘ndranghetista, che non sono”.
Ai microfoni di Report ha raccontato, in sostanza, come avesse aiutato Cianci a recuperare qualche voto in cambio di un condominio da ristrutturare.
“Io sinceramente ho chiesto lavoro – sono le esatte parole di Griffo – e lui mi ha detto che c’era la possibilità. Mi ha chiesto se gli trovavo qualche voto”.
Ma una volta eletto, Cianci “non si fa più vivo e non mantiene – ha spiegato Griffo – le promesse di trovargli qualche lavoro”.
I pm Federico Manotti e Luca Monteverde ora potrebbero convocare Griffo e sentirlo oppure potrebbero direttamente acquisire la puntata della trasmissione di Rai 3.
La maxi inchiesta della Procura di Genova, che vede indagate diverse persone oltre a Toti, al quale non è mai stata contestata l’aggravante mafiosa, potrebbe essere chiusa entro fine anno quando verrà ultimata l’analisi dei telefonini e dispositivi elettronici sequestrati il 7 maggio.