Il nuovo direttore del Secolo XIX Michele Brambilla nell’editoriale pubblicato oggi ha un po’ sorpreso i lettori nella sua inaspettata polemica con lo storico direttore del TGCom24 (Mediaset) Paolo Liguori.
Cosa aveva poi detto di male il povero Liguori: di aspettarsi una nuova aria al Secolo XIX con il suo “amico” Brambilla?
Quest’ultimo afferma di non avere rapporti né con lui, né con la sua parte politica e si spinge a una difesa a spada tratta di tutto quello che era il quotidiano genovese prima del suo arrivo alla direzione.
Ma questo è un boomerang perché i liguri si aspettavano discontinuità e invece, in sostanza, per il nuovo direttore il giornale non cambia.
Sarà molto difficile risollevare la storica testata giornalistica con queste premesse.
Infatti, Genova e la Liguria si aspettavano senz’altro qualcosa di più.
Il che non significa dare sempre ragione a Marco Bucci e al centrodestra vittorioso, ma originalità per fare un nuovo giornale con più sana e corretta informazione, smettendola di schierarsi platealmente da una parte.
Insomma, una spinta innovativa arricchita anche con nuovi collaboratori e opinionisti, senza rivendicare talune scelte editoriali, marcatamente di sinistra, della vecchia gestione del Gruppo Gedi-La Repubblica-La Stampa.
Una rivendicazione che, peraltro, non appariva affatto necessaria.
Anziché guardare al futuro, come hanno fatto gli elettori liguri, il nuovo direttore Brambilla guarda invece al passato.