Il mese di agosto è iniziato ‘alla grande’ per la Polizia di Frontiera di Ventimiglia con tre arresti in poche ore l’uno dall’altro.
Tutto questo è il frutto dell’intensa attività di servizio posta in essere dagli uomini diretti dal dottor Martino Santacroce, che ha studiato a tavolino, insieme ai suoi più stretti collaboratori, un meticoloso piano di controllo straordinario lungo tutta la linea di confine, piano di controllo che ben si allinea alle direttive impartite in provincia dal Questore di Imperia, dottor Cesare Capocasa e a quelle del Direttore della 1 Zona di Torino, dottor Sebastiano Salvo.
Con 46 pattuglie e 110 uomini, compresi i militari, sono state identificate oltre 750 persone e relativi documenti, controllati quasi 250 veicoli in tutti gli ex valichi, ovvero: barriera autostradale, Ponte San Ludovico, Ponte San Luigi, stazione ferroviaria senza tralasciare neppure le zone meno frequentate quali Fanghetto e Olivetta.
Da questi controlli ne sono derivati tre arresti: due dei quali effettuati durante i servizi di pattugliamento congiunto con la collaterale Polizia Francese. Entrambi riguardano due stranieri, per l’esattezza due libici, controllati in differenti contesti, mentre scendevano da treni provenienti dalla Francia.
Il primo, A. Saleh 29 anni, risultava munito di domanda di Asilo tedesca, rilasciata da quelle autorità nel giugno del 2017 ma non valida per entrare in Italia.
I successivi accertamenti, proseguiti in ufficio, permettevano di scoprire che lo stesso era destinatario di un Decreto di Espulsione e contestuale ordine del Questore, emesso nel maggio 2017, ragione per la quale lo straniero non poteva fare rientro in Italia prima che fossero trascorsi tre anni, ovvero maggio 2020.
Anche il secondo libico, A. Essam, di soli 24 anni, è stato controllato all’arrivo a Ventimiglia proveniente da Grasse in Francia.
Come l’altro straniero, presentava agli agenti una domanda di asilo tedesca, rilasciata da quelle autorità nel gennaio del corrente anno, parimenti non valida per l’ingresso in Italia.
I successivi accertamenti, proseguiti in ufficio, permettevano di scoprire che lo stesso era destinatario di un Decreto di Espulsione e contestuale ordine del Questore, emesso, come nel precedente caso, nel maggio 2017, ragione per la quale lo straniero non poteva fare rientro in Italia prima che fossero trascorsi tre anni, ovvero maggio 2020.
I due stranieri, arrestati, sono stati successivamente condotti davanti all’autorità giudiziaria per il processo per direttissima.
Il terzo arresto riguarda una donna, una nigeriana di 29 anni domiciliata a Perugia.
La stessa, dopo essere stata respinta dalla Polizia francese, veniva condotta negli uffici della Polizia di Frontiera per essere sottoposta a fotosegnalamento e tutti gli accertamenti previsti.
Proprio i controlli approfonditi permettevano di scoprire a suo carico un’Ordinanza di applicazione della misura in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Perugia lo scorso luglio.
Al termine degli accertamenti, la donna è stata condotta al Carcere di Pontedecimo a Genova.