In merito ad una nota del segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Antonio Leandro a proposito di sanzioni, prevenzione, operatività e condizioni degli ambienti di lavoro risponde il Comandante della polizia locale di Genova Gianluca Giurato.
“Respingo – dichiara il Comandante Giurato – con forza l’illazione che le sanzioni servano a fare cassa e non a contrastare i comportamenti illegittimi. È grave e offensiva non solo nei miei confronti, ma anche in quelli di qualsiasi operatore. Altrimenti, chiunque potrebbe sostenere, sminuendo, banalizzando e delegittimando il lavoro di ogni agente, che ognuno di noi lavora per far guadagnare l’Amministrazione e non per contenere i comportamenti che disturbano gli altri cittadini o, addirittura, li mettono a rischio. Le sanzioni sono, invece, lo strumento statisticamente più efficace per dissuadere da comportamenti scorretti e non possono essere sostituite dalla sola prevenzione, che va invece condotta in parallelo. Mi stanno a cuore le condizioni lavorative e la sicurezza di ogni donna e uomo del Corpo, per questo sto lavorando per migliorarle, dai nuovi armadietti all’aria condizionata dove manca, dai dispositivi individuali di sicurezza ad auto e moto veicoli, dallo spray ai guanti anti taglio, fino alla sostituzione dei vecchi computer”.
“Non mi risulta – prosegue Giurato – che rientri nelle competenze del sindacato indicare le strategie per contrastare un fenomeno così grave quale l’incidentalità stradale, spetta al comandante del Corpo, almeno fino a quando chiede di fare cose che per legge sono proprie alle funzioni tipiche della polizia locale.
Evidentemente Leandro, non conoscendo la materia, dimentica che anche la mera presenza di un operatore in divisa serve a fare prevenzione. È facile verificare come, laddove si fanno sanzioni, l’insicurezza stradale diminuisce. Dove, invece, si fa solo prevenzione, che pure è importante, il fenomeno non si riduce se non minimamente e questo lo dicono chiaramente le statistiche”.
“Se il sindacato – prosegue Giurato – ha da propormi strategie preventive che possano funzionare, con riscontri oggettivi, sarò lieto di ascoltare, ma è necessario proprio il requisito della concretezza, tutto il resto è olo critica fine a se stessa”.
Il segretario della funzione pubblica della Cgil mette in relazione sanzioni, operatività e condizioni degli ambienti di lavoro. “Non comprendo il nesso che lega l’ordine degli arredi, degli uffici e degli spogliatoi con la questione della sicurezza stradale – prosegue Giurato -. Ci sono sicuramente delle oggettive criticità che ho rilevato io stesso andando in giro per tutti i distretti e per tutte le sedi. Per superarle, mi sono già mosso nel limite delle disponibilità economiche dell’Amministrazione. Ci sono condizioni in certi casi indecorose, a volte peggiorate dall’incuria e dal disordine causati dai comportamenti incivili di alcuni, per fortuna pochi, operatori”.
Sulla questione degli armadietti negli spogliatoi, su cui tante e forse troppe se ne sono dette, il Comandante spiega di non aver imposto un massimo di 70 centimetri: “Quella deve essere la misura minima – precisa – ma, laddove c’è lo spazio e c’è la possibilità, non c’è alcun divieto a occupare uno spazio più ampio, basta che sia uguale per tutti. Ogni altra informazione eventualmente diffusa nasce solo dal desiderio di strumentalizzare. Ho chiarito che bisogna rimuovere tutto quello che è stato lasciato da persone che non sono più nel Corpo perché sono in pensione, alcune anche da anni, o da persone trasferite altrove”.
“L’impressione, aggiunge Giurato, è che ci sia chi si è specializzato nel farlo apparire responsabile di un’azione diretta ‘contro il personale’. Questo è totalmente infondato. Sto, invece, facendo tutto quello che posso per garantire condizioni di lavoro e di sicurezza migliori per le donne e gli uomini del Corpo. Ho già fatto partire la gara per acquistare centonuovi armadietti dignitosi con cui sostituire quelli arrugginiti e con le serrature distrutte. Io stesso ho constatato le condizioni di alcuni uffici e di alcuni spogliatoi. Dobbiamo convergere tutti verso migliori condizioni delle sedi e ognuno deve fare il suo. Io sostituisco tutto ciò che è vecchio, indecoroso, non funzionante.
Parlo anche dei computer: quelli vecchi, da un mese, li stiamo sostituendo uno per uno. I nostri sono uffici pubblici: non possono esserci stanze che appaiono come magazzini né manifesti sconvenienti appesi a muri e armadietti. C’erano uffici che non avevano l’aria condizionata e mi sono mosso per farla installare. È vero che ancora non si vedono tutti i risultati, perché siamo legati ai tempi delle gare, ma è solo questione di poco tempo. Stiamo provvedendo anche alla distribuzione dei dispositivi individuali di sicurezza come lo spray urticante e i guanti anti taglio. Stiamo rinnovando il parco auto e motoveicoli. Il personale che lavora nelle migliori condizioni ed è motivato è quello che lavora meglio”.
“Serve – conclude Giurato – uno sforzo comune e positivo, nella consapevolezza di ognuno che la direzione, col fine ultimo di adempiere al ruolo della polizia locale secondo le sue funzioni specifiche, è quella di migliorare per tutti le condizioni di lavoro con la consapevolezza che questo porterà contemporaneamente al miglioramento della sicurezza stradale e della vivibilità della città”.