Poliziotti accoltellati dal 20enne ecuadoriano domenica scorsa a Borzoli. Secondo il risultato dell’esame autoptico disposto dalla procura di Genova sono stati sei i colpi esplosi dall’agente ferito, che si è difeso e ha salvato la vita al collega sovrintendente, che hanno raggiunto Jefferson Tomalà.
E’ quanto emerso oggi a seguito dell’autopsia eseguita dal medico legale Luca Tajana e dalla collega Lucrezia Mazzarella, consulente dei famigliari del giovane immigrato.
Quattro proiettili sono entrati e usciti, mentre due sono rimasti nel corpo. Il giovane è stato colpito ai polmoni e al fegato.
Tra circa 20 giorni si dovrebbe sapere anche l’esito degli esami tossicologici per capire se il 20enne avesse assunto droghe o alcol.
Nei prossimi giorni il pubblico ministero Walter Cotugno, che coordina le indagini della Squadra Mobile, sottoporrà a interrogatorio l’agente che è stato costretto a fare fuoco con l’arma d’ordinanza e che al momento risulta iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di “omicidio colposo per eccesso nell’uso delle armi”.
Oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è recato dal sovrintendente accoltellato quasi a morte e, dopo avere ascoltato la sua testimonianza e quella dei medici, ha confermato pubblicamente le prime risultanze investigative e la ricostruzione dei tragici fatti: “Colpito da 5 coltellate, due a circa un centimetro dal cuore”.
In molti hanno ricordato l’omicidio avvenuto dieci anni fa in un appartamento di Pontedecimo, dove l’agente di polizia Daniele Macciantelli fu raggiunto da una mortale coltellata al cuore sferrata da uno squilibrato.