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Ponte dicembre 2019, apertura primavera 2020. Procuratore Cozzi frena, Bucci no

Tragico crollo Ponte Morandi, sindaco Marco Bucci in Val Polcevera (foto d'archivio)

“Il procuratore Cozzi ha assolutamente ragione, nel senso che ci sono delle esigenze specifiche da parte dei periti e sta a noi trovare il modo per armonizzarle con i tempi che ci siamo dati. Fin qui abbiamo lavorato assolutamente di comune accordo e continueremo a farlo perche’ questo e’ lo spirito e il modo con cui abbiamo dimostrato i risultati e vogliamo continuare questo spirito per sempre”.

Lo ha dichiarato stamane il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci, a margine della breve cerimonia di riapertura di via Perlasca, sostanzialmente confermando i tempi previsti e replicando al contenuto dell’intervista rilasciata ieri al “SecoloXIX” dal procuratore capo Francesco Cozzi e pubblicata oggi dal quotidiano.

In sintesi, il procuratore genovese ha riferito i suoi dubbi sulla possibilita’ di vedere il nuovo ponte aperto al traffico nella primavera del 2020, con la costruzione realizzata per dicembre 2019.

Il primo cittadino ha inoltre assicurato che a giorni arrivera’ il piano dettagliato per la demolizione del moncone est del Ponte Morandi, atteso da periti, pm e gip per valutare il dissequestro o l’autorizzazione senza sequestro (come avvenuto lunedì scorso per il moncone ovest) e concedere quindi il via libera ai lavori anche su questa parte del viadotto crollato.

“Stiamo gia’ lavorando – ha aggiunto Bucci – sui dettagli del piano di abbattimento per la parte est e penso che saremo in grado, in pochi giorni, di produrre tutti i dettagli. Mi sembra una richiesta valida, e’ un segnale del fatto che il dialogo e’ continuo e rispetta le esigenze di tutti: quelle dei cittadini che hanno bisogno del nuovo ponte piu’ in fretta possibile, quelle della procura e del gip che vanno assolutamente rispettate. Tutti quanti lavoriamo assieme, come abbiamo fatto negli ultimi quattro mesi e mezzo. E i risultati ci sono stati perche’ questo e’ il modo corretto di lavorare”.