“Dopo quasi tre anni, la procura di Genova ha chiuso le indagini sul tragico crollo del Ponte Morandi che, il 14 agosto 2018, provocò la morte di 43 persone provocando dolore e sgomento. Apprendiamo che per i magistrati inquirenti è ‘certo’ che con la dovuta manutenzione si sarebbe potuto evitare che il viadotto autostradale crollasse.
E ora? Al netto delle non poche intercettazioni imbarazzanti, quali altri prove concrete servono per dare corso alla revoca definitiva delle concessioni ad Autostrade Spa?
Ci avevano assicurato che questo Governo sarebbe stato provvidenziale: l’iter non deve fermarsi. Come M5S Liguria, non solo non cambiamo idea e convintamente chiediamo la revoca, ma ci aspettiamo che chi ha sbagliato paghi”.
Lo ha dichiarato il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, commentando l’avviso di conclusioni indagini preliminari che i pm genovesi ieri hanno notificato ieri ai 69 indagati per il tragico crollo del Ponte Morandi.
“Come definire – ha aggiunto Tosi – chi ha operato un calo del 98,05% della spesa nelle manutenzioni?
Come definire chi ha lasciato che il viadotto continuasse a rappresentare un rischio per i cittadini nonostante sapesse già dal lontano 2013 che il Ponte Morandi era stato classificato ‘a rischio di crollo per ritardati interventi di manutenzione’?
La conclusione delle indagini conferma quanto ormai sapevamo da tempo: Aspi dovrà rispondere di incuria e ingordigia.
La politica dovrà cancellarne il nome dalla gestione della cosa pubblica. E faccia presto, prima che un’altra tragedia segni la vita del nostro Paese”.