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Ponte Morandi, Romeo (PD): Bucci arrivò a Certosa 4 giorni dopo

Ponte Morandi, Romeo (PD): Bucci arrivò a Certosa 4 giorni dopo
Marco Bucci e Federico Romeo (foto d'archivio)

La replica di Gambino: “Smentisco, il Comune era presente”

Si accendono i toni dopo che il facente funzione di sindaco e candidato per il centro destra Pietro Piciocchi si è fatto fotografare a Certosa nel mentre aiuta nella pulizia della strada dal fango dopo il recente maltempo dei giorni scorsi su Genova. Questa volta a parlare è il consigliere regionale Federico Romeo (Pd).

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“Registro per l’ennesima volta – ha riferito Romeo – l’arroganza e la supponenza del presidente (della Regione) ed ex sindaco Bucci. È la prova della sua forte debolezza e mancanza di rispetto che lo contraddistingue. Le sue dichiarazioni scomposte e infondate rasentano l’offesa e la cattiva educazione tipica di chi non ha ancora imparato e, forse, non imparerà mai cosa vuol dire rappresentare le istituzioni e cosa significhi svolgere un ruolo pubblico di responsabilità. D’altronde da quando è presidente della Regione ha solo moltiplicato e assegnato poltrone senza entrare ancora nel merito dei reali problemi dei liguri.

Mi duole poi ricordare all’ex sindaco di Genova che dopo il crollo del Ponte Morandi ha avuto il coraggio di presentarsi a Certosa solo quattro giorni dopo e in quei quattro giorni è stato solo grazie al Municipio, all’unità della mia comunità e a una grande e spontanea rete di solidarietà che abbiamo potuto assistere gli sfollati. Un lavoro e un impegno che neanche può immaginarsi o sapere, perché non c’era, io invece ero lì, in mezzo alla mia gente. Le sue sono parole fortemente offensive.

Bucci quindi farebbe meglio a tacere su tutto perché da sindaco in 8 anni di sua amministrazione non ha realizzato nulla di significativo che nascesse da una sua proposta o progetto per la lotta al dissesto idrogeologico. Tutti i più importanti progetti realizzati sono stati pensati e finanziati da governi e amministrazioni di centrosinistra.

In 8 anni da sindaco non si è mai neanche interessato della natura del problema che ha investito Certosa sabato notte. Quindi come fa spesso, parla senza sapere. Perché è sempre solo stato capace di gridare a chiunque lo mettesse davanti alla realtà delle cose, non si è mai seduto ad ascoltare i Municipi e i cittadini.

La causa dell’allagamento a Brin proviene da un’area in Via Mansueto (area maiali) di proprietà privata in cui si conglomerano due criticità segnalate diverse volte al Comune e su cui, visto il rischio di incolumità pubblica sarebbe dovuto intervenire in modo risoluto, ma non lo ha ancora fatto concretamente.

Assistiamo a un mancato adeguamento idraulico del Rio Zella e della suo parziale tombatura che è in parte a carico di autostrade; e dalla gestione di quella proprietà in cui sono state fatte opere illegittime e abusive su cui il Comune deve intervenire ma, nonostante le nostre sollecitazioni, non ha proceduto con un’azione forte tra cui l’esproprio dell’area. Perché, ripeto, la fragilità e i problemi di quell’area stanno mettendo a rischio l’incolumità pubblica delle persone e su questo non c’è proprietà privata che tenga.

Serve un immediato cambio di passo e lo avremo alle prossime elezioni dove il nostro impegno è quello di vincere e mandare a casa questa destra becera e inadeguata”.

Ricordando che l’allora assessore Pietro Piciocchi lo stesso giorno del tragico crollo del Ponte Morandi (14 agosto 2018) si era immediatamente attivato e recato sul posto, oggi non si è fatta attendere la risposta del centrodestra con l’assessore Sergio Gambino (FdI): “Ritengo doveroso smentire con fermezza – si legge in una nota di Gambino – ogni tentativo di distorsione della realtà. Il Comune i giorni successivi al crollo del Ponte Morandi c’era.

Io ai tempi consigliere delegato alla protezione civile ero presente fin da subito per coordinare gli interventi di assistenza e supporto.

Le istituzioni cittadine hanno lavorato senza sosta per garantire sicurezza, accoglienza e sostegno alle persone colpite da quella tragedia e l’hanno fatto collaborando con il Municipio e le associazioni in pieno spirito di squadra. Chi oggi sostiene il contrario è falso e ipocrita e altera la realtà dei fatti riscrivendo la storia per fini propagandistici”.

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