La Liguria si conferma crocevia per il traffico di sostanze stupefacenti provenienti dall’estero e in particolare dall’America Latina.
E’ quanto emerso dalla relazione semestrale della Dia diffusa oggi.
“La centralità – hanno spiegato gli investigatori – degli scali marittimi liguri nelle dinamiche del narcotraffico è stata ribadita anche nell’ultima relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga, pubblicata nel luglio 2020, che ha segnalato per la Liguria un aumento dei sequestri di droga, nel 2019, del 133,8%.
In dettaglio, è stato sequestrato, grazie al rinvenimento di ingenti carichi nelle aree portuali, il 39,67% di tutta la cocaina intercettata in Italia.
E’ il Centro storico di Genova, in particolare, a prestarsi alle attività connesse alla droga.
Il panorama criminale ligure è fortemente connotato dall’operatività di sodalizi stranieri, principalmente costituiti da extracomunitari irregolari di origine africana, sudamericana e dell’Est Europa, operativi a macchia di leopardo in tutte le province.
Sebbene allo stato non risultino relazioni stabili e strutturate tra delinquenza straniera e quella organizzata nostrana, si riscontrano sempre più di frequente forme di collaborazione proprio nel settore del narcotraffico.
Altro settore d’interesse per la criminalità straniera è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sviluppato approfittando della posizione della Liguria quale area sottoposta al transito di flussi migratori di irregolari verso altri paesi del Nord Europa”.