Il gip del Tribunale di Genova oggi ha rinviato a giudizio otto persone indagate nell’ambito dell’inchiesta su falsi documenti attestanti i controlli sui container potenzialmente radioattivi.
Parti lese risultano i terminal Vte di Voltri, del porto di Prà, del Sech e al terminal Spinelli.
L’inchiesta dei carabinieri del Noe, partita nel 2016, aveva portato agli arresti domiciliari Vittorio Tamburini (esperto qualificato) e Antonio Carannante (verificatore).
Mentre per altre sei persone (Chiara Garaglia della Logistic Group, Alessandro Squicciarini, Simone Caroleo, Andrea Catalano e Federico Casagrande della Sattemar, Luca Riccardi della Spedimar) era stato disposto l’obbligo di firma.
Per gli indagati l’accusa è di falso ideologico per induzione. Secondo quanto riscontrato dagli investigatori, l’esperto qualificato avrebbe consegnato i documenti in bianco che poi il suo dipendente misuratore avrebbe compilato apponendo la firma falsa del suo superiore e attestando gli avvenuti controlli.
I presunti lleciti sarebbero avvenuti con la compiacenza di dipendenti di numerose ditte di spedizione che avrebbero messo anche a disposizione la sede logistica per compilare i falsi moduli. In tal modo si sarebbero ottenute le bolle e lo sdoganamento di materiale ferroso proveniente dai Paesi africani e diretti al Nord Italia.