Positivo il bilancio per “Cucina d’epoca – il gusto della storia”, lo spinoff del Festival della Comunicazione con un format che piace
Positivo il bilancio per “Cucina d’epoca – il gusto della storia”. Tre giornate di grande successo culinario e culturale per le vie di Camogli con la seconda edizione del festival “Cucina d’epoca”, l’evento all’insegna della cultura gastronomica, della storia e del buon cibo organizzato da Frame – Festival della comunicazione. Una festa del gusto dedicata quest’anno al Rinascimento delle arti culinarie
Si è conclusa con un ottimo bilancio, per partecipazione e per contenuti culturali e gastronomici, la seconda edizione di “Cucina d’epoca – il gusto della storia”, l’evento spinoff del Festival della Comunicazione dedicato alla cucina italiana ed europea nei diversi periodi storici, ideato da Danco Singer e Rosangela Bonsignorio e organizzato da Frame, Comune di Camogli – Assessorato alla Cultura, ASCOT – CIV e Camera di Commercio di Genova.
Un viaggio nella storia passando per la tavola, che è stato dedicato in questa edizione al Cinquecento, il Rinascimento della cultura italiana che si celebra anche in cucina.
Il pubblico ha partecipato numeroso a tutti gli incontri, i laboratori e le degustazioni in programma, dalla lectio magistralis di apertura con Massimo Montanari “Il Rinascimento in cucina” fino alla chiusura a metà giornata di domenica 25 settembre con la giornalista Elisabetta Pagani e Yann Grappe, storico e gastronomo nonché gestore a Bruxelles del “Club des hydropathes”.
Nel mezzo, incontri con un ristoratore d’eccezione come Antonio Santini, anima del blasonato “Dal Pescatore”, con la storica dell’alimentazione dell’Università di Bologna Antonella Campanini e con il docente di Americanistica all’Università di Bologna Davide Domenici.
Ancora, i figuranti in costume del Gruppo Storico Sestrese hanno animato la passeggiata sul lungomare di Camogli e lo spettacolo musicale dell’Accademia degli imperfetti ha dato vita a un “Banchetto Musicale” con la rielaborazione in chiave melodica dei menù dei due maggiori cuochi italiani del Cinquecento, Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi.
La cucina rinascimentale è stata anche protagonista dei pranzi e delle cene, con i ristoranti che hanno proposto all’interno dei menù piatti speciali pensati ad hoc per l’occasione, e dei laboratori esperienzali condotti in collaborazione con l’Istituto Professionale Statale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera “Marco Polo” di Camogli, in cui il pubblico ha potuto sperimentare in prima persona sapori d’epoca, dalle sarde alla beccafico alle frittelle di vento, passando per cioccolato e pandolce di Panarello ad accompagnare i vini Velier.
“Il successo di culinario e culturale della manifestazione è confermato dai tanti apprezzamenti che abbiamo ricevuto lungo tutto il fine settimana del festival”, racconta Danco Singer. “Nonostante una mezza giornata di maltempo che ci ha portato a trasferire alcuni eventi nella suggestiva cornice dell’Hotel Cenobio del Dogi, tutti gli incontri sono stati partecipati e soprattutto amati dal pubblico. Una conferma, come già avevamo avuto dopo la prima edizione a Genova, che il format piace e funziona”.