“I femminicidi in Italia dall’inizio del 2023 sono 40. Gli omicidi di donne sono 105, ma il femminicidio è l’omicidio di una donna per motivi di genere. E i femminicidi sono 40”.
Lo ha dichiarato l’altro ieri il prefetto di Padova Francesco Messina, in occasione di un appuntamento dedicato al superamento della violenza di genere in collaborazione con l’Università veneta, dove aveva studiato Giulia Cecchetin, la giovane uccisa alcuni giorni fa dal fidanzato e coetaneo Filippo Turetta.
Il dato è sostanzialmente confermato anche dal sito web https://femminicidioitalia.info/lista/recente, dove risultano 39 vittime di femminicidio nel 2023, 56 nel 2022, 61 nel 2021 e 63 nel 2020.
Il funzionario del Ministero dell’Interno ha insistito su questo dato: “Gli omicidi di donne sono 40, ricordiamo bene la differenza perché altrimenti si rischia di essere discriminatori nei confronti degli omicidi di uomini.
Ricordiamo bene la differenza e quella che è l’indicazione di cos’è un femminicidio, e la bibbia in questo senso è la convenzione di Istanbul (Trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l’11 maggio 2011 a Istanbul , n.d.r.).
I femminicidi in Italia, purtroppo anche quello di Giulia, sono 40. E sono in diminuzione rispetto all’anno scorso, che sono stati 51.
L’emersione è importante ma ci vuole competenza a trattare il fenomeno. Massima attenzione ci vuole, a valutare se stiamo andando nella strada giusta. Questo è il tema. Massima attenzione alla definizione tecnica del reato.
Certo, c’è anche il tema della donna succube ancora presente nella nostra società, che accetta di subire e non denuncia. Questo è un tema d’altro tipo ma è quello che purtroppo incide nel non raggiungimento della parità di genere.
E’ questa la partita importante, la parità di genere e le pari opportunità.
Mutuando la mia esperienza in Polizia porto un contributo che è molto tecnico. Quindi i femminicidi in Italia dall’inizio del 2023 sono 40 e non 105”.