Da Genova Capitale italiana del Libro al Salone di Torino alla Buchmesse di Francoforte: a Palazzo Ducale l’evento con i numeri del patrimonio librario ligure
Una giornata interamente dedicata all’editoria: dal bilancio di Genova Capitale italiana del Libro 2023, con quasi 150 titoli presentati, agli incontri tematici “Dieci volti di Genova”, fino a toccare le prossime sfide culturali tra cui spicca la presenza della Liguria come Regione ospite al Salone del Libro.
Questi i temi che verranno affrontati a Palazzo Ducale martedì 16 aprile in occasione della prima edizione degli Stati generali dell’editoria.
L’iniziativa promossa dagli editori genovesi intende discutere idee e proposte emerse durante gli appuntamenti “Dieci volti di Genova: gli Editori e la Città”. Con il sostegno di Regione Liguria e Comune di Genova, l’intento è infatti quello di riportare il libro al centro della riflessione collettiva, valorizzando l’importanza del contributo degli editori genovesi e liguri al sistema culturale del territorio.
“Gli Stati generali dell’editoria suggellano un percorso che ha messo i libri al centro delle nostre politiche culturali. Lo abbiamo fatto con Genova Capitale del Libro, durante il quale è stato presentato un libro ogni tre giorni, lo faremo presto a Torino, dove la Liguria sarà Regione ospite del Salone e stiamo lavorando con la Conferenza delle Regioni per portare un evento dedicato ai nostri editori anche alla Buchmesse di Francoforte – spiega la Coordinatrice delle Politiche Culturali di Regione Liguria Jessica Nicolini – un percorso che mette al centro il mondo del libro e della lettura che riguarda tutti noi perché chiunque legga un libro ne fa parte.
Grazie agli editori liguri, che si sono impegnati per accendere i riflettori su questo tema: la lettura è un allenamento per la mente, e allenare la mente fa bene a tutta la società”.
“La giornata dedicata all’editoria è un’occasione unica per fare il punto sulle numerose iniziative organizzate in occasione di Genova Capitale del Libro – commenta Federica Cavalleri, Consigliera delegata ai Grandi eventi del Comune di Genova – il confronto tra editori, istituzioni e cittadini durante gli Stati generali dell’editoria rappresenta infatti una grande opportunità per discutere idee e proposte concrete che possano arricchire il panorama culturale della città. È fondamentale lavorare insieme per mantenere vivo l’interesse per il libro, e rendere Genova sempre più attraente per il turismo culturale”.
“Sono molto orgoglioso di ospitare questo appuntamento che tira le somme di una serie di incontri e di iniziative messe in campo dagli editori genovesi in occasione di Genova Capitale del Libro – sostiene il Presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Beppe Costa – Stati generali dell’editoria è una definizione impegnativa e, sotto certi aspetti, “statica”: indica infatti il punto di approdo di un percorso.
Ma non è del tutto e soltanto così: dal cammino fatto insieme – editori, istituzioni, mondo della cultura – è scaturito, infatti, un metodo di lavoro foriero di proficui sviluppi e di future comuni iniziative, prima fra tutte la partecipazione congiunta degli editori genovesi al prossimo Salone del Libro di Torino. In fondo, il lascito “pesante” di questo anno in cui il Ministero della Cultura ha scelto Genova come città “regina” del Libro è proprio questo: produrre esperienze che restino sul territorio e rendano l’offerta culturale sempre più ricca”.
I dieci incontri sono stati una proposta di contenuto degli editori genovesi, declinata su vari temi e generi, per presentare ai propri lettori e alla città i libri più recenti e il patrimonio editoriale a catalogo. Gli Stati generali dell’editoria saranno quindi occasione di confronto su tesi, proposte e idee per una Genova e una Liguria più ricche di spunti librari e culturali. Un’attività di monitoraggio resa possibile anche attraverso un questionario aperto a tutta la cittadinanza, che potrà essere compilato al seguente link: https://shorturl.at/tvQT6. I primi dati emersi saranno presentati nel corso dell’evento ospitato da Palazzo Ducale che, insieme al circuito delle biblioteche genovesi, è stato tra i protagonisti di Genova Capitale del Libro.
“Li abbiamo chiamati Stati Generali dell’Editoria – dice Stefano Termanini Editore, portavoce degli editori genovesi – perché crediamo che sia utile fare una riflessione che unisca editori, lettori, autori, bibliotecari, librai, cittadini. Tutti sono invitati a portare le proprie idee e a condividerle e abbiamo lanciato un questionario per questo. Vogliamo invitare tutti i cittadini e tutti gli operatori della cultura a ragionare, con noi, per un presente e un futuro che siano un vero abito culturale “su misura”.
Genova e la Liguria sono, per propria natura, “capitali”. Devono continuare a esserlo oltre i ruoli loro assegnati e conquistati e al di là dei limiti temporali della Capitale del Libro: per la propria capacità di fare, di immaginare e progettare. Quest’anno, in occasione di Genova Capitale del libro, noi editori genovesi abbiamo dato vita a un ciclo di incontri tematici che è stato vetrina del nostro quotidiano impegno e che ha stabilito nuovi e più personali legami con i nostri lettori.
Per la prima volta abbiamo sperimentato un metodo di lavoro. Ci sono finalità comuni, che più efficacemente si raggiungono se si migliora la propria capacità di lavorare insieme. D’altra parte, in un tempo in cui Genova e la Liguria già sono e sempre più diventano mete di un turismo culturale colto e consapevole, l’editoria assume un ruolo di spicco nel suo contributo alla rappresentazione – una rappresentazione che comprenda storia, tradizioni e beni culturali – della città e della regione”.
“Fare libri e parlare di libri vuol dire portare in Liguria l’attenzione di tutta Italia e del mercato estero – prosegue il portavoce degli editori genovesi ed editore Marco Merli – gli Stati generali dell’editoria sono un passaggio chiave per la cultura ligure, perché questa unione tra editori rappresenta il raggiungimento di una identità precisa e quantificata della filiera in Liguria.
L’obiettivo è di chiamare a raccolta il mondo della cultura per fare il punto non solo sugli eventi, ma anche su occupazione e promozione, affiancandole alla formazione e alla didattica promosse insieme al sistema bibliotecario. Le ricadute in chiave economica sono tante e vanno pertanto interpretate come opportunità per i giovani e per il territorio”. Marcello Di Meglio