Presentato a Casanova di Varazze il libro “Le Cascine del Beigua” di Giovanni Cerruti “Saturnin” autore molto popolare nel ponente ligure
Giovanni Cerruti “Saturnin” lo conoscono tutti a Varazze,soprattutto nell’entroterra, luogo dove lui è nato e vive tutt’ora, la caratteristica borgata di San Pietro (Casanova): … ne è un poco l’anima e il cantore di quella civiltà contadina, e ha scritto pagine di un libro la cui penna si è intinta nel sudore di generazioni di uomini e di donne, di una tempra oggi impensabile.
Il suo amore per quel mondo, che fin da bambino ha imparato a conoscere attraverso i racconti del padre, (che lavorava nei boschi al taglio degli alberi di pino per la lavorazione dei trucioli da imballaggio e di coloro i quali sono stati le colonne portanti di numerose attività legate a quella società il cui Vangelo era il lavoro duro e costante per strappare alla terra i suoi “tesori”), lo ha portato a scrivere un libro, che è il vademecum di un percorso durato anni, nel quale traspare tutta la sensibilità di un figlio verso una madre spesso matrigna, ma alla quale si è legati da un cordone ombelicale indistruttibile.
“Le Cascine del Beigua – U giamin di nostri vegi”, è il titolo di questo recupero di un passato che la sagacia di Giovanni Cerruti ha riportato alla luce, attraverso una ricerca capziosa di luoghi che rappresentano il Santuario di una ritualità che del lavoro ne ha fatto quasi una religione, con l’intraducibile Albert Kart ma efficace espressione di quel “Giamin”, che significa fatica e sofferenza, accettazione di uno stato che è l’unica via di riscatto che nobilita l’uomo nella sua promozione umana e spirituale.
Tutta una vasta carrellata di luoghi ritrovati dal Cerruti in questo meraviglioso e non facile cammino a ritroso nel tempo e nello spazio (le Nevee, dove si conservava la neve per portarla in estate all’Ospedale, i luoghi di sosta e di ricovero lungo gli itinerari del Beigua, veri piccoli capolavori di ingegneria contadina, gli attrezzi da lavoro, gli animali, con Balillo, l’amato bue, compagno prezioso del Saturnin, le figure dei parenti e degli amici, protagonisti di quella epopea di lavoro e di civiltà), sono le pietre miliari di un racconto che diventa storia e materia di studio e di analisi per tutti noi, eredi di flebile memoria di tante fatiche compiute per sopravvivere, difendendo nello stesso tempo la natura.
Sabato 11 febbraio 2022, nella cappella di S. Pietro, di Casanova, “Le Cascine del Beigua – U giamin di nostri vegi”, dedicato alla cara Moglie Caterina, anche lei appassionata di quel mondo stupendo, ha avuto il suo “vernissage” di successo di fronte ad un pubblico numeroso, presentato da Giovanni Martini, appassionato cultore della nostra storia e dei suoi personaggi, in un’atmosfera di festosa accoglienza e di affettuosa comprensione per questa pagina di autentica “Storia Patria” del territorio collinare e montano varazzino.
Complimenti all’autore per il regalo che ci riporta il sapore delle cose buone di un tempo, il profumo del fieno, il tintinnio dei campanacci che saliva dalle stalle, dove le mucche fornivano un latte che era l’ambrosia dei poveri, in un mondo dove una pacca sulle spalle voleva dire amicizia senza tante inutili parole.
Cercate questo libro, leggetelo. Per respirare l’aria salubre e incontaminata di un tempo che è diventato leggenda.
(Testo di Mario Traversi – Immagini da “Quelli sciu da Teiru” di giuan marti – Storie di ieri e cose di oggi, in quella parte di Varazze chiamata Sciu da Teiru)