Il prossimo nove luglio ci sarà la prima udienza del processo a carico del consigliere regionale ligure della Lega Giovanni De Paoli accusato di diffamazione aggravata.
De Paoli è accusato di avere pronunciato la frase, dallo stesso però sempre smentita, “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”.
Al contrario di come sostengono alcuni testimoni, De Paoli ha sempre sostenuto di aver detto “se avessi un figlio gay non lo brucerei nel forno”.
Ad occuparsi dei fatti il pm Patrizia Petruzziello che ha emesso un decreto di citazione a giudizio e il tribunale ha fissato la data per il 9 luglio.
La vicenda, che risale al febbraio 2016 ed aveva provocato una accesa polemica politica.
A denunciare il consigliere erano stati l’Agedo (Associazione genitori parenti e amici di persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender) e il Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione.
Caso De Paoli, Toti: frase su gay esecrabile, ma mai detta
Di forni per gay non c’è traccia: registrazione dà ragione a De Paoli