“A seguito di alcune notizie riportate circa presunti furti subiti da pazienti ricoverati, è stato eseguito un audit interno al fine di verificare il rispetto delle specifiche procedure interne (spoglio dei pazienti in entrata in stato di incoscienza o di semi incoscienza e della conseguente gestione dei loro beni) a presidio della tutela del patrimonio dei pazienti.
La direzione difende l’operato dei propri professionisti, con in testa gli infermieri che stanno svolgendo un lavoro straordinario contestuale all’emergenza, invitando degenti, familiari e loro rappresentanti che avessero dubbi in merito a richiedere i necessari chiarimenti che verranno forniti con la massima trasparenza”.
Lo hanno dichiarato oggi i responsabili del Policlinico San Martino di Genova.
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“Emblematica – hanno aggiunto dal San Martino – dell’ingiusto tentativo di attribuire una responsabilità a carico dell’Ospedale è risultata la vicenda del presunto furto che sarebbe avvenuto nell’area Covid-19 positivi del Padiglione 12.
La paziente in questione, in realtà, giunta vigile e orientata in ospedale, non è stata sottoposta a intubazione e, pertanto, non ha subìto nessuno spoglio dei beni.
È quindi evidente che quanto denunciato dai parenti – peraltro ampiamente compatibile con ipotesi di reato consumatesi al di fuori dell’ospedale e a opera di soggetti terzi – dovrà essere oggetto di ogni più ampia indagine da parte dell’autorità giudiziaria a cui, come di consueto, l’ospedale fornirà la massima collaborazione.
La direzione ammonisce, pertanto, circa la necessità di sottoporre a preventiva verifica ogni ipotesi di smarrimento di beni e coglie ancora una volta l’occasione per ringraziare tutti i professionisti che stanno internamente prestando i loro servizi in questo difficile momento”.