VELENCIA- Quest’anno il primo successo italiano non è arrivato, come era successo da diversi anni dalla Vuelta al Tachira in Venezuela, ma dalla Spagna dove il venticinquenne Giovanni Lonardi (Eolo Cometa Cycling Team) ha vinto il Gran Premio di Valencia, davanti al belga Amaury Capiot ed al britannico Christopher Lawless.
Per Lonardi, che difende i colori della squadra seguita direttamente da due grandi campioni come Basso e Contador, si tratta dell’ottavo successo in carriera, il quarto da quando è passato professionista.
Al Tachira invece l’ultima tappa è stata vinta dal ciclista colombiano Didier Merchan della Drone Hopper Androni Giocattoli di Gianni Savio, mentre la vittoria finale è andata, per il terzo anno consecutivo, al corridore di casa Roniel Campos. Per la squadra di Savio è arrivata anche la soddisfazione per il successo finale fra i giovani per il diciannovenne Brandon Alejandro Rojas e la conquista del secondo posto nella classifica a squadre, dove è stata battuta dal Deportivo Tachira, società della maglia gialla.
In Venezuela era arrivata anche la prima vittoria stagionale per l’altra squadra italiana il Team Corratec di Montecatini Terme che ha conquistato la seconda tappa della corsa americana con il serbo Dusan Rajovic: allo sprint aveva preceduto tutto il gruppo. Per la squadra toscana, guidata da Francesco Frassi, si è trattato della prima vittoria in campo professionistico.
Alla Vuelta al Tachira per i ciclisti italiani le soddisfazioni sono state ben poche. Tre di loro si sono dovuti già ritirare alla terza tappa per problemi intestinali e Masotto ha abbandonato proprio all’ ultima. Al traguardo finale di San Cristobal perciò è arrivato soltanto il coraggioso Stefano Gandin (che proprio l’ ultimo giorno ha ottenuto il miglior risultato per i nostri colori, chiudendo ottavo). Gandin ha chiuso in classifica generale al 44esimo posto ed al 31esimo in quella a punti. Nella classifica a squadre la Drone Hopper Androni Giocattoli ha terminato al secondo posto, mentre il Team Corratec è finito al 12esimo.
CLAUDIO ALMANZI